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17 Luglio 2024
11:00

Credito d’imposta depuratori acqua e riduzione consumo di plastica nel 730/2024

Il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica è un credito d'imposta pari al 6,45% della spesa sostenuta fino a 1000 euro ad unità immobiliare. Vediamo cos'è, come funziona e come si dichiara nel 730/2024.

Credito d’imposta depuratori acqua e riduzione consumo di plastica nel 730/2024
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Credito d'imposta depuratori acqua e riduzione consumo di plastica nel 730 2024

Il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica è un credito d'imposta spettante alle persone fisiche non esercenti attività economica che hanno sostenuto spese nell'anno 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290,per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a euro 1.000 per ciascuna unità immobiliare.

Il credito d'imposta per l'anno 2023, da dichiarare nel 730/2024, è del 6,45% sulla spesa sostenuta. Vediamo come funziona.

Cos'è il credito d'imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica

Il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica, da dichiarare nel Rigo G15,  codice 10 del 730/2024 è il credito d'imposta previsto dall'art. 1, commi 1087-1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e dall'art. 1, comma 713, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022).

L’art. 1, commi 1087, 1088 e 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, al fine di razionalizzare l’uso dell’acqua e di ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate ad uso potabile, riconosce, tra gli altri, alle persone fisiche non esercenti attività economica:

  • un credito d’imposta nella misura del 50 per cento;
  • delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023,
  • per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290,
  • per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti,
  • fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a euro 1.000 per ciascuna unità immobiliare.

Per quali spese spetta il credito d'imposta

Per quanto riguarda la tipologia di spesa ammessa, concorrono alla determinazione del credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290.

A quanto ammonta il credito d'imposta

Vediamo ora la percentuale di credito d'imposta spettante negli ultimi due anni d'imposta.

Percentuale credito d'imposta anno 2o23

Con il Decreto direttoriale Prot. n. 151739/2024, vi è stata la determinazione della percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride
carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, di cui all’articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178.

Con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, la
percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile, di cui al punto 5.2 del
provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 153000 del 16 giugno 2021,
è pari al 6,4500 per cento.

Percentuale credito d'imposta anno 2o22

Il credito d’imposta spetta alle persone fisiche non esercenti attività economica nella misura del 50 per cento delle spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, fino ad un massimo di euro 1000 per ciascuna unità immobiliare.

Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate 16 giugno 2021, prot. n. 153000, ha definito i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta in esame.
Il suddetto provvedimento ha stabilito, in particolare, che, ai fini del rispetto del limite di spesa annuo previsto, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile è pari al credito d’imposta indicato nella comunicazione validamente presentata dal soggetto beneficiario moltiplicato per la percentuale resa nota con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro il 31 marzo di ciascun anno, con riferimento alle spese sostenute nell’anno precedente. Detta percentuale è ottenuta rapportando il limite complessivo di spesa, di cui all’art. 1, comma 1088, della legge di bilancio 2021, all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante dalle comunicazioni validamente presentate.

Con riferimento al periodo d’imposta 2022, il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate 3 aprile 2023, prot. n. 2023/116259, ha stabilito che la percentuale di credito d’imposta riconosciuto è pari al 17,9005 per cento.

Pertanto, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario è pari al credito risultante dall’ultima comunicazione validamente presentata, in assenza di rinuncia, moltiplicato per la percentuale del 17,9005, troncando il risultato all’unità di euro.

Come utilizzare il credito d'imposta

Il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica è utilizzabile in detrazione nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo ovvero in compensazione ai sensi dell’art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 (compensazione in F24).

Al fine di effettuare il monitoraggio e la valutazione della riduzione del consumo dei contenitori di plastica per acque destinate ad uso potabile conseguita, in analogia a quanto previsto in materia di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, le informazioni sugli interventi effettuati sono trasmesse per via telematica all’ENEA.

Documentazione da controllare e conservare

Il contribuente deve conservare ed esibire la fattura o il documento commerciale di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 7 dicembre 2016 in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito e la Comunicazione, con la relativa ricevuta di accettazione, inviata all’Agenzia delle entrate ai sensi del provvedimento del 16 giugno 2021.

Per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, si considera valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale nel quale deve essere riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito (cfr. provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 153000 del 2021).

Il credito di imposta in esame spetta a condizione che la spesa sia sostenuta con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili” (punto 3.3 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 153000 del 2021).

Il medesimo provvedimento, al punto 3.5, ha comunque previsto che per le spese sostenute prima del 16 giugno 2021 (data di pubblicazione del provvedimento), ai fini del riconoscimento del credito d’imposta:

a) sono fatti salvi i comportamenti tenuti dal contribuente con riferimento ai pagamenti effettuati con mezzi diversi da quelli “tracciabili”;
b) è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui predetti documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Per quanto riguarda la documentazione, per il credito di imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica occorrono i seguenti documenti:

  • Fattura o documento commerciale da cui risulti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito e la modalità di pagamento utilizzata;
  • Ricevute del versamento bancario o postale o quietanze di pagamento “tracciabili” delle spese agevolabili sostenute nel periodo d’imposta 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022;
  • In caso di pagamento con carta di credito, carta di debito o carta prepagata, estratto conto della banca o della società che gestisce tali carte intestato al soggetto beneficiario del credito d’imposta da cui sia possibile ricavare la correlazione tra la spesa sostenuta e il documento certificativo relativo alla spesa agevolata;
  • Comunicazione trasmessa all’Agenzia ai sensi del provvedimento del 16 giugno 2021 e la ricevuta di accettazione.

Come dichiarare il credito d'imposta nel 730/2024

Nella SEZIONE XIII – Altri crediti d’imposta c'è il rigo G15 nel quale vanno indicati i crediti d’imposta diversi da quelli indicati nelle precedenti sezioni.

Il credito d'imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica va dichiarato nel rigo G15 con il codice 10.

Nella colonna 1 (codice), quindi, bisogna indicare il codice 10 – credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica.

Nella colonna 2 (Importo), se in colonna 1 è stato indicato il codice ‘10’ (depuratori acqua e riduzione consumo di plastica), indicare l’importo del credito spettante ottenuto applicando all’importo del credito (pari al 50% delle spese sostenute) sostenute la percentuale prevista dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate da emanarsi entro il 31 marzo 2024. Quindi applicando il 6,4500 per cento alla spesa sostenuta.

Nella Colonna 3 (Residuo 2022) non bisogna indicare nulla.

Nella Colonna 4 (Rata 2022) non bisogna indicare nulla.

Nella Colonna 6 (di cui compensato in F24), se in colonna 1 è stato indicato il codice ‘10’ (depuratori acqua e riduzione consumo di plastica), bisogna indicare il credito d’imposta utilizzato in compensazione nel modello F24 fino alla data di presentazione della dichiarazione.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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