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29 Settembre 2023
13:00

Costi della produzione: la voce B nel bilancio di esercizio

I costi che vengono sostenuti dalle imprese per realizzare la produzione rientrano nei "costi della produzione". Vediamo insieme come si compone, esattamente, questa sezione del conto economico.

Costi della produzione: la voce B nel bilancio di esercizio
A cura di Sasha Rizzo
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I costi della produzione sono tutti i costi che vengono sostenuti dalle imprese per realizzare la produzione e devono essere indicati nella sezione B.6 del conto economico. Le finalità principali di questa sezione sono quelle di registrare i costi dell'azienda e determinare, grazie anche alle altre sezioni, l'utile dell'esercizio.

Il Codice Civile individua ben nove categorie di “costi della produzione”.

Queste nove voci, che rappresentano la sezione B del Conto Economico, sono i costi:

  • B.6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;
  • B.7) per servizi;
  • B.8) per godimento di beni terzi;
  • B.9) per il personale;
  • B.10) ammortamenti e svalutazioni;
  • B.11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
  • B.12) accantonamento per rischi;
  • B.13) altri accantonamenti;
  • B.14) oneri diversi di gestione.

Vediamo nello specifico cosa contengono.

Voce B.6: costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

Nella voce B6 del conto economico sono compresi i costi che le imprese devono sostenere per rifornirsi dei beni necessari allo svolgimento delle proprie attività. 

Parliamo, per esempio di:

  • Materie prime: materiali che devono essere lavorati per essere trasformati in beni finali, come legname, metalli, petrolio e via di seguito;
  • Materie sussidiarie: beni secondari ma che appartengono al prodotto finale, come chiodi, viti, bulloni e via di seguito;
  • Materiali di consumo: beni necessari per l’utilizzo del prodotto finale e che per l’appunto si consumano con l’utilizzo, come la carta e le cartucce della stampante;
  • Semilavorati: beni già in parte lavorati ma che non sono un prodotto finito, come un tessuto di cotone che ancora necessita di essere colorato e poi cucito;
  • Imballaggi: sono beni che servono per isolare e proteggere altri beni. Si tratta per esempio delle confezioni dei prodotti alimentari, dei cartoni che proteggono un elettrodomestico e via di seguito.

Chiaramente, nella voce B.6 saranno compresi anche i costi che le imprese sostengono per rifornirsi di beni come vestiario, farmaci e generi alimentari destinati ai propri dipendenti.

Inoltre, in questa sezione del conto economico, troviamo anche i costi accessori, cioè i costi che le aziende sostengono in termini, per esempio, di trasporti e assicurazioni.

Tuttavia, dobbiamo fare attenzione, perché questi costi accessori andranno nella voce B6 solo se sono compresi nel costo delle materie prime acquistate dal fornitore.

Infatti, se i costi accessori dovessero essere “a parte” rispetto al costo delle materie prime, allora, questi costi andranno iscritti alla voce B.7 (Costi per servizi).

Per quanto riguarda l’ammontare del costo da iscrivere nella sezione B, è importante tenere a mente che i costi vanno iscritti al netto di eventuali sconti di natura commerciale, di abbuoni, di premi e di resi. 

Per quanto riguarda l’IVA a credito, essa non va iscritta nella sezione B, in quanto non rappresenta un costo ma bensì un credito verso l’erario che andrà a ridurre l’IVA da versare sulle vendite effettuate dall'impresa o che potrà essere chiesta a rimborso in determinati casi. Solo in caso di parziale o totale indetraibilità, l'iva rappresenterà un costo per la parte parzialmente o totalmente indetraibile

Di conseguenza, l’importo che va iscritto nella sezione B è il costo sostenuto al netto dell’IVA, ma comprensivo di imposte di fabbricazione o dell’IVA indetraibile, come quella relativa all’acquisto di certe tipologie di beni. Ad esempio, l’IVA è parzialmente o totalmente indetraibile per spese relative a mezzi di trasporto, telefoni cellulari, spese di rappresentanza e beni di lusso.

Poi, un’altra cosa da sapere è che i costi riportati nel conto economico non devono essere solamente quelli per i quali abbiamo effettivamente ricevuto una fattura da pagare ma, al contrario, per il principio di competenza vanno iscritti anche i costi non documentati ma che verranno documentati in futuro.

Voce B.7: costi per servizi

In questa sezione del conto economico occorre indicare tutti i costi certi, o stimati, che l’azienda ha sostenuto per acquistare servizi o prestazioni eseguite da soggetti terzi.

È importante sottolineare che i costi che vanno riportati in questa sezione devono essere inerenti all’attività ordinaria dell’impresa.

Vediamo alcuni esempi di costi per servizi:

  • Costi di trasporto o di assicurazioni (se sono a parte e non compresi nel costo di materie prime o merci);
  • Costi relativi a energia elettrica, gas, acqua, telefonia e altre tipologie di utenze;
  • Costi per lavoratori esterni (lavoro somministrato);
  • Costi per consulenze ricevute;Costi di manutenzione (effettuata da terzi);
  • Costi per lavorazioni svolte da terzi;
  • Costi per servizi di pubblicità e promozione;
  • Costi sostenuti per trasferte e viaggi dei dipendenti;
  • Costi per servizi di pulizia;Costi per servizi di vigilanza;
  • Rimborsi e provvigioni ad agenti e rappresentanti;
  • Rimborsi e compensi ad amministratori, sindaci e revisori esterni;
  • Costi per il personale non compresi nella voce B.9 (costi per il personale), come costi per i buoni pasto o per gli aggiornamenti professionali.

Questi sono solo una parte dei costi che vanno iscritti in questa sezione del conto economico. Tuttavia, abbiamo indicato i costi che sono più ricorrenti.

Inoltre, è interessante ricordare che anche i costi per servizi bancari diversi da oneri finanziari vanno inseriti in questa sezione, parliamo per esempio di costi per servizi di pagamento utenze e di costi per il noleggio di cassette di sicurezza.

VOCE B.8: costi per godimento di beni di terzi

In questa sezione è necessario inserire i corrispettivi relativi al godimento di beni di terzi, sia materiali sia immateriali.

Per fare degli esempi, sono costi per godimento di beni di terzi i seguenti costi:

  • Affitti passivi relativi a canoni per affitto di azienda e locazione di beni immobili (oneri accessori compresi);
  • Canoni per la locazione finanziaria, per esempio, di immobili, macchinari e veicoli. La locazione finanziaria è un contratto per il quale dopo un certo periodo di tempo, l’utilizzatore avrà il diritto di riscuotere il bene utilizzato e per il quale ha pagato un canone al concedente (proprietario), in cambio di un cosiddetto “prezzo di rsicatto”.
  • Canoni e royalties per l’uso, per esempio, di brevetti, di know-how e di concessioni.

È importante ricordare che vanno inseriti in questa sezione del conto economico anche i costi relativi all’enfiteusi (diritto di godere di un fondo, solitamente agricolo, in cambio di un canone e del miglioramento del fondo stesso), alla concessione del diritto di superficie su immobili e al costo per usufrutto di beni mobili e immobili.

VOCE B.9: costi per il personale

In questa sezione del conto economico occorre indicare tutti i costi che un’azienda sostiene nel corso dell’esercizio in merito al personale dipendente. Di seguito, un elenco di costi che vanno iscritti in B.9:

Salari e stipendi Indennità per rischioIndennità sostitutiva di mensa;Indennità di trasferta;Premi aziendali;Indennità di mancato preavviso;Oneri sociali;TFR;Trattamento di quiescenza.

A questo punto, è importante spiegare alcune cose in merito a quanto appena elencato. Nella voce “salari e stipendi” vanno indicati, per l’appunto, salari e stipendi comprensivi di tutto ciò che concorre alla formazione della retribuzione (sia elementi fissi che variabili).

La cifra indicata dev’essere al lordo di ritenute per imposte ed oneri sociali a carico dei lavoratori dipendenti. Chiaramente, essendo che occorre indicare tutti gli elementi della retribuzione, occorre indicare anche le quote maturate e non ancora corrisposte della tredicesima, della quattordicesima, delle ferie non godute, di eventuali straordinari e di eventuali indennità (per esempio, di trasferta).

Nella sezione B.9 vanno anche indicati gli oneri sociali a carico dell’azienda e da versare agli enti previdenziali e assicurativi, come INPS e INAIL.

In questa parte del conto economico occorre anche indicare l’accantonamento di competenza dell’esercizio per il TFR (trattamento di fine rapporto), gli accantonamenti per il trattamento di quiescenza (accantonamenti a eventuali fondi di previdenza integrativi che non sono il TFR, decisi solitamente dalla contrattazione collettiva) e altri costi che non sono stati iscritti precedentemente e che non siano collocabili nella voce B.14 (oneri diversi di gestione), parliamo, per esempio, di oneri di utilità sociale, di quote associative, di borse di studio e di indennità di prepensionamento.

Ricapitolando, nella sezione B.9 abbiamo:

  • Salari e stipendi;
  • Oneri sociali;
  • TFR Trattamenti di quiescenza e simili;
  • Altri costi.

VOCE B.10: ammortamenti e svalutazioni

Nella voce B.10 occorre inserire gli ammortamenti (B.10.a e B.10.b) e le svalutazioni (B.10.c) relative alle immobilizzazioni materiali e immateriali, oltre che le svalutazioni di crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide.

È importante considerare che le svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie e di attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni devono essere rilevate nella voce D.19 (svalutazioni) del conto economico.

Cosa sono ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni?

Tenendo presente che un macchinario costituisce immobilizzazioni materiali, l’ammortamento di questa immobilizzazione riguarda il ripartire il relativo costo di acquisto su più esercizi (anni). Invece, le svalutazioni, sempre da indicare nella sezione B.10, più precisamente nella B.10.c, avvengono quando il valore recuperabile di una certa immobilizzazione è minore al valore contabile. Se questo accade, occorrerà fare scendere il valore contabile, quindi svalutare.

Ricapitolando, la sezione B.10 è così composta:

  • Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali (B.10.a);
  • Ammortamento delle immobilizzazioni materiali (B.10.b);
  • Altre svalutazioni delle immobilizzazioni (B.10.c);
  • Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide (B.10.d).

VOCE B.11: variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci.

In questa sezione del conto economico è necessario indicare la differenza tra il valore finale delle rimanenze in magazzino e quello iniziale. 

Se le rimanenze finali sono maggiori delle rimanenze iniziali la voce deve assumere il segno “negativo” e viceversa. Il motivo è che nella voce B del conto economico si misurano i costi della produzione, i quali andranno poi sottratti al valore della produzione, di conseguenza, più rimanenze avranno il segno negativo in quanto abbassano i costi di produzione e viceversa.

VOCE B.12: accantonamenti per rischi

Prevalentemente, gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri devono essere iscritti nelle voci di costo di conto economico delle classi interessate, quindi B, C e D. Questo in quanto occorre rispettare il criterio della classificazione per natura dei costi.

Tuttavia, ci sono casi in cui ciò non è possibile e, di conseguenza, si utilizzano le voci B.12 e B.13.

Due esempi di fondi rischi da iscrivere in B.12 sono il fondo per rischi su crediti ceduti e il fondo rischi per cause in corso.

VOCE B.13: altri accantonamenti

In questa voce vanno iscritti, come accadeva nella voce B.12, i fondi che non sono stati iscritti precedentemente. Parliamo, per esempio, dei fondi:

  • Per manutenzione ciclica di impianti e veicoli;
  • Per garanzia prodotti;
  • Per manutenzione e ripristino dei beni aziendali;
  • Per recupero ambientale.

VOCE B.14: oneri diversi di gestione

Questa è la voce in cui vengono compresi i costi che non si sono potuti iscrivere nelle voci precedenti della classe B.

Per fare degli esempi, questa voce comprende imposte indirette, tasse, contributi, minusvalenze di natura non finanziaria, sopravvenienze e insussistenze passive, l’IVA indetraibile in caso di pro-rata e i costi e oneri diversi di natura non finanziaria (come perdita di caparre, oneri per multe o penalità e liberalità concesse).

Questi oneri occorre che siano relativi alla gestione ordinaria dell’impresa e non straordinaria. Di conseguenza, i costi devono essere iscritti al netto di sconti di natura non finanziaria, di premi, di abbuoni e di resi.

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