Con il termine “responsabilità genitoriale” si indicano tutta una serie di doveri che fanno capo a entrambi i genitori.
Ai sensi dell’art. 315 del Codice civile, è infatti stabilito che: “Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”.
Il figlio, inoltre, “ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti”.
Cosa comprende la responsabilità genitoriale
La responsabilità genitoriale è esercitata di comune accordo da entrambi i genitori (art. 316 del Codice civile).
Le decisioni relative all’istruzione e all’educazione del figlio sono dunque assunte sulla base di un accordo tra i genitori, nel rispetto delle inclinazioni e delle volontà del figlio.
Nell’ipotesi in cui ci sia un contrasto tra i genitori in ordine alle decisioni più importanti da assumere, è possibile fare ricorso al giudice, il quale, sentiti i genitori e il figlio minore che abbia compiuto gli anni dodici “e anche di eta' inferiore ove capace di discernimento, tenta di raggiungere una soluzione concordata e, ove questa non sia possibile, adotta la soluzione che ritiene più adeguata all'interesse del figlio” (art. 316 del Codice civile).
Il figlio minore non può abbandonare la casa dei genitori, e qualora lo faccia i genitori possono richiamarlo ricorrendo, se necessario, al giudice tutelare (art. 319 del Codice civile).
I genitori congiuntamente rappresentano i figli fino alla maggiore età in tutti gli atti civili e ne amministrano i beni (art. 320 del Codice civile).
Gli atti di ordinaria amministrazione, esclusi i contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento, possono essere compiuti disgiuntamente da ciascun genitore e se c’è disaccordo, ci si può rivolgere al giudice.
Che diritti comprende la responsabilità genitoriale
I genitori hanno non solo il dovere ma anche il diritto di mantenere, istruire ed educare i figli.
Essi hanno il diritto di compiere atti in loro nome, assumendo decisioni nel loro interesse.
Quando può essere esercitata congiuntamente
La responsabilità genitoriale deve essere esercitata congiuntamente per ciò che concerne, ad esempio, i contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento.
Quando un genitore non vuole o non può compiere un atto nell'interesse del figlio che ecceda l’ordinaria amministrazione il giudice può nominare un curatore speciale.
Responsabilità genitoriale: quando può essere revocata o sospesa
Il giudice può pronunciare la decadenza dalla responsabilità genitoriale nell’ipotesi in cui il genitore violi i suoi doveri o commetta degli abusi idonei ad arrecare danni al figlio.
Se sussistono gravi motivi, il giudice può arrivare a ordinare l’allontanamento del figlio dalla casa familiare o l’allontanamento del genitore che maltratta o abusa del figlio.
Anche in ipotesi di cattiva amministrazione del patrimonio del figlio, il giudice può rimuoverlo dal suo compito.
Ipotesi diversa è quella della sospensione della responsabilità genitoriale.
Ai sensi dell’art. 34 del Codice penale è stabilito che “La condanna per delitti commessi con abuso della responsabilità genitoriale importa la sospensione dall'esercizio di essa per un periodo di tempo pari al doppio della pena inflitta”.
Viene inoltre disposto che: “La sospensione dall'esercizio della responsabilità genitoriale importa anche l'incapacità di esercitare, durante la sospensione, qualsiasi diritto che al genitore spetti sui beni del figlio in base alle norme del titolo IX del libro I del codice civile”.
La sospensione della potestà genitoriale è dunque una pena accessoria inflitta per un reato commesso.
Quali sono le procedure legali per la limitazione della responsabilità genitoriale
Uno dei due genitori, un parente del minore oppure il Pubblico ministero possono rivolgersi al Tribunale che, se sussistono i presupposti, dichiara la decadenza dalla potestà genitoriale.
Il minore che abbia compiuto i dodici anni o di età inferiore ma capace di discernimento deve essere ascoltato.
L’ascolto del minore non viene disposto se è contrario al suo interesse.