Le infrazioni del Codice della Strada hanno delle conseguenze per il guidatore che sarà tenuto a pagare la multa corrispettiva.
In Italia, solo il 40% delle multe stradali viene effettivamente pagato, comportando un’amara sorpresa per il cittadino: a partire dall’aumento progressivo della sanzione, fino al pignoramento.
Cosa succede se non si paga una sanzione amministrativa o viene pagata in ritardo? Quanto tempo si ha per pagare una multa?
Cerchiamo di fare chiarezza.
Quando vengono notificate le multe stradali?
Ai sensi dell’articolo 201 del Codice della strada prevede che il verbale di infrazione debba essere notificato al trasgressore entro 90 giorni, questi decorrono dal giorno in cui sia stata rilevata l’infrazione e non a partire dalla data del verbale.
Nel caso in cui il novantesimo giorno fosse festivo, il termine si ritiene prorogato al successivo primo giorno feriale.
Se il guidatore è residente all’esterno, la multa viene notificata entro 360 giorni dall’accertamento della violazione.
Decorsi i 90 giorni senza aver ricevuto la notifica, la multa si ritiene annullata: a dirlo è la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7066 del 21 marzo 2018.
Cosa significa? Se la notifica della multa arriva oltre il termine di 90 giorni, il guidatore può impugnare il verbale e chiedere l’annullamento dell’infrazione, questo perchè la nullità non è riconosciuta automaticamente ma deve essere dichiarata tale dal Giudice di Pace o dal Prefetto.
Il ricorso contro la multa può essere proposto davanti al Giudice di Pace nel termine di 30 giorni dalla ricevuta tardiva della contravvenzione; altrimenti innanzi al Prefetto entro 60 giorni.
Entro quanto tempo devono essere pagate le multe stradali?
Il termine per effettuare il pagamento della multa è di 60 giorni a partire dalla data della contestazione.
Tuttavia, entro 5 giorni dalla ricevuta contestazione è possibile usufruire dell’agevolazione che consente di pagare l’importo della sanzione ridotto del 30%.
Del resto, una volta notificata la multa, alla stessa vengono allegati due bollettini: il primo indicante l’importo intero della corrispettivo all’infrazione; il secondo di importo ridotto se pagato entro i cinque giorni.
Cosa succede se pago la multa in ritardo
Come detto, il termine entro cui provvedere al pagamento della sanzione amministrativa è di 60 giorni e, una volta decorsi senza avervi provveduto, andrà ad accumularsi il ritardo.
A partire dal 61° giorno dalla notifica della contravvenzione, l’importo della sanzione stradale verrà maggiorata del 10% ogni 6 mesi e il trasgressore non avrà più diritto né al pagamento ridotto, né alla possibilità di impugnare la multa e fare ricorso.
Cosa rischio se non pago la multa
Non pagare la multa ricevuta può avere delle conseguenze importanti per il trasgressore di cui si occuperà l’Agenzia delle Entrate.
In un primo momento, l’Agenzia provvederà all’emissione del sollecito di pagamento, in cui sono indicati:
- numero di protocollo del verbale emesso;
- importo della sanzione corrispettiva;
- more e oneri accessori maturati.
Il sollecito di pagamento altro non è che una cartella esattoriale, ovvero un atto di precetto che anticipa l’esecuzione e nel caso in cui anche dopo il sollecito il trasgressore non si adoperasse al pagamento della sanzione amministrativa, decorsi infruttuosamente ulteriori 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate provvederà a notificare la procedura esecutiva come il fermo dell’auto.
Il fermo amministrativo è una delle misure di prevenzione previste come risposta alle violazioni del Codice della Strada, attraverso la misura il trasgressore subisce la confisca del veicolo.
In alternativa al fermo amministrativo, la procedura esecutiva più frequentemente applicata in caso di mancato pagamento della cartella esattoriale è il pignoramento dei beni del trasgressore (di solito si tratta del conto corrente, dello stipendio).
Si ricorda che, tra il sollecito di pagamento e il pignoramento, non può decorrere più di 1 anno, altrimenti bisognerà notificare daccapo l’avviso al guidatore.
E’ bene ricordare però che il Comune presso cui si sia verificata la violazione del Codice della Strada, ben potrebbe scegliere di non affidarsi all’intervento dell’ente e di agire autonomamente notificando un ordine di pagamento al guidatore.
L’ingiunzione fiscale prevede l’intimazione a provvedere al pagamento della multa nel termine di 30 giorni, pena le procedure esecutive del pignoramento e del fermo dell’auto.
Quando va in prescrizione una multa stradale
La multa si ritiene prescritta se trascorrono 5 anni tra la notifica del verbale e la ricezione della cartella esattoriale, a patto però che in questo stesso lasso di tempo non siano pervenuti né l’avviso di pagamento, né il relativo sollecito.
Quindi, qualora il guidatore ricevesse una cartella di pagamento riferita ad una multa prescritta, questi dovrà attivarsi contestando la sanzione amministrativa e opponendo l’intervenuta prescrizione.