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7 Marzo 2024
15:00

5 consigli utili per superare l’esame di diritto privato: ecco come studiare

Solitamente l'esame di diritto privato è tra i primi che si affrontano alla facoltà di giurisprudenza. Vediamo 5 consigli utili per superare l'esame di diritto privato.

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5 consigli utili per superare l’esame di diritto privato: ecco come studiare
Avvocato
Come superare l'esame di diritto privato: 5 consigli utili

L’esame di diritto privato consiste nello studio degli istituti principali contenuti nel Codice civile come il contratto, le obbligazioni, la famiglia, le successioni.

Solitamente è uno dei primi esami che bisogna affrontare se si è iscritti alla facoltà di giurisprudenza, ma è un esame previsto anche nei piani di studio delle facoltà di economia e di scienze politiche.

Si tratta di una materia con cui possono essere poste le fondamenta delle proprie conoscenze del diritto in generale, poiché gli istituti del diritto privato costituiscono l’ossatura delle materie giuridiche.

L'esame di diritto privato, secondo molti, è un esame difficile.

In effetti, il manuale da studiare, solitamente, è molto corposo, sono necessari almeno 2 o 3 mesi per la preparazione e sarebbe meglio studiare circa 8 ore al giorno.

Lo studio dell'esame di diritto privato richiede capacità di ragionamento logico e di memoria.

Se stai preparando l’esame di diritto privato, il mio consiglio principale è questo: non affrettarti, concediti il tempo necessario per comprendere la materia, goditi l’inizio del percorso di studi e non allarmarti se ti sembra tutto così complesso.

E’ normale, soprattutto quando si affronta il primo esame all’università, sentirsi disorientati e avere la sensazione che le parole stampate sulle pagine del libro siano geroglifici incomprensibili.

Si tratta solo del primo approccio: con il tempo imparerai il linguaggio giuridico, che è un linguaggio tecnico, e riuscirai a destreggiarti abilmente tra i vari istituti del diritto.

Di seguito, ti do qualche consiglio utile per preparare al meglio l’esame di diritto privato.

L’esame di diritto privato: in cosa consiste

L’esame di diritto privato consiste nello studio delle norme che regolano i rapporti tra soggetti che operano sullo stesso piano: può trattarsi di rapporti tra privati o di rapporti tra i privati e la pubblica amministrazione, che non agisce in veste di autorità.

Nel caso in cui la pubblica amministrazione agisca in veste di autorità, infatti, la materia sarà regolamentata dal diritto pubblico.

La prima suddivisione che si impara quando ci si approccia allo studio delle materie giuridiche è proprio questa: esiste la macrocategoria delle materie privatistiche e quella delle materie pubblicistiche.

Fanno parte della prima categoria, ad esempio, il diritto civile, il diritto commerciale o il diritto del lavoro.

Fanno parte della seconda categoria, ad esempio, il diritto amministrativo, il diritto costituzionale, il diritto penale, il diritto processuale.

L’esame di diritto privato attiene, fondamentalmente, allo studio degli istituti che sono disciplinati nel Codice civile.

Andranno studiate, dunque:

  • le caratteristiche della norma giuridica,
  • le fonti del diritto,
  • le situazioni giuridiche soggettive,
  • i soggetti di diritto,
  • i diritti reali,
  • il diritto di famiglia,
  • le successioni e le donazioni,
  • le obbligazioni,
  • i fatti illeciti,
  • il contratto e le società.

Non bisogna spaventarsi per la mole di studio: una volta apprese le coordinate generali di un istituto è possibile muoversi agevolmente nel “mare magnum” delle nozioni e cominciare a ragionare.

Vediamo come.

Come superare l’esame di diritto privato: 5 consigli utili

Ecco 5 consigli utili per superare l’esame di diritto privato.

Consiglio n.1: programma lo studio

E’ il primo passo fondamentale per superare l’esame.

Acquista il manuale giusto (tra quelli consigliati dall’insegnante), valuta il numero complessivo di pagine da studiare e fai una prima programmazione generale stabilendo il numero di pagine da studiare ogni giorno.

L’ideale è studiare circa 30 pagine al giorno, dedicando allo studio, ogni giorno, circa 8 ore.

Se studi più di 8 ore al giorno corri il rischio di stancarti, e sarà difficile mantenere questo ritmo nel lungo periodo.

Un numero di ore di studio insufficiente, al contrario, rischia di portarti fuori strada.

Attenzione, però, si tratta di indicazioni di massima.

Se sei particolarmente veloce nell’apprendimento, potranno allora essere sufficienti anche 6 ore di studio quotidiano.

Dipende dalle tue inclinazioni personali, che vanno sempre rispettate.

La fase dello studio deve essere seguita dalla fase della ripetizione, che è fondamentale.

Solitamente, sono necessarie almeno un paio di ripetizioni per padroneggiare la materia.

Mi raccomando, ripeti a voce alta: ti abituerai a esporre nel modo adeguato i concetti.

Consiglio n.2: impara a sintetizzare

Quando si studia, dopo una prima fase caratterizzata da un approccio analitico alla materia, è importante imparare a sintetizzare il contenuto di quello che si legge per fare propri i concetti principali dell’istituto.

A questo proposito, sarebbe meglio realizzare degli schemi per ogni istituto in cui potrai sintetizzare i passaggi logici salienti che servono alla ricostruzione dell’argomento.

Se ti fa piacere, aiutati con evidenziatori e post-it colorati: se hai una memoria visiva, questo piccolo trucco ti aiuterà ad apprendere meglio i concetti e, dunque, a ricordarli.

Consiglio n.3: impara a ragionare

Questo, tra tutti, è il consiglio più utile.

Alcuni studenti, infatti, presi dall’ansia di incamerare nozioni, dimenticano che il diritto è una materia tecnica che si fonda sulla conoscenza e sul ragionamento.

Certo, alcune nozioni vanno imparate a memoria: ad esempio, il numero di un articolo fondamentale oppure alcune definizioni.

Per il resto, tuttavia, la ripetizione mnemonica sterile non serve a nulla.

Se ti limiti a imparare a memoria senza aver compreso il senso di cosa stai studiando, questo fatto verrà fuori in sede di esame.

Sarà sufficiente una domanda più articolata del docente, infatti, per mandarti in crisi.

Se invece avrai ragionato sugli istituti studiati, questi saranno diventati “tuoi”, faranno ormai parte del tuo bagaglio di conoscenze e non potrai sbagliare.

Consiglio n.4: segui i corsi all’università

Solitamente non è obbligatorio seguire i corsi all’università, ma io ti consiglio di farlo, soprattutto i primi due anni, poiché si tratta di un momento cruciale per la tua formazione, in cui dovrai porre le basi per il futuro.

Il docente saprà certamente donarti delle chiavi di lettura della materia che ti aiuteranno a comprendere meglio i meccanismi che sono alla base dei vari istituti.

Quindi, non lasciarti prendere dalla pigrizia: segui i corsi e, se sono previsti, segui anche i seminari di approfondimento.

Vedrai, sarà anche un momento piacevole di confronto con docenti e colleghi e potrai vivere esperienze di crescita importanti, che ricorderai sempre in futuro.

Consiglio n. 5: in sede d’esame, rifletti prima di rispondere

Quando si è seduti dinanzi al docente, subentra spesso l’ansia e si ha fretta di rispondere.

Non farlo: prenditi un breve lasso di tempo per riflettere sulla risposta e organizzare al meglio il discorso.

Una volta trascorso il momento della riflessione, esponi con sicurezza i concetti.

Se avrai studiato con il metodo giusto, la risposta sarà ben congegnata.

Non aver paura di esternare al docente il modo in cui ragioni.

Come studiare diritto privato in una settimana

Non si può studiare il diritto privato in una settimana.

Lo studio è un fatto serio e non va improvvisato: per apprendere le nozioni del diritto privato è necessario del tempo.

Si può pensare a un tempo minimo di 2 o 3 mesi per preparare al meglio questo esame.

Studiare diritto privato in 2 settimane

Non si può pensare di superare l’esame di diritto privato dopo aver studiato solo 2 settimane.

Lo studio richiede tempo, pazienza e costanza.

Non avere fretta, e costruisci al meglio le basi del tuo futuro.

Studiare diritto privato in 20 giorni

20 giorni sono decisamente pochi per preparare l’esame di diritto privato.

Bisogna studiare molto più tempo per apprendere al meglio i concetti di questa affascinante materia.

Concediti del tempo.

Studiare diritto privato dalle dispense

Talvolta si pensa di poter superare un esame studiando soltanto gli argomenti sintetizzati nelle dispense.

Non è una strada da percorrere: l’esame di diritto privato va studiato dal libro, poiché la prima fase dell’apprendimento richiede un approccio analitico.

Successivamente, si potrà sintetizzare la materia per fare il punto degli istituti.

Questo, però, solo in una seconda fase.

Come prendere 30 in diritto privato

Il tanto sospirato 30 in diritto privato rappresenta la giusta ricompensa, se lo studio è stato condotto nel modo corretto.

Se studierai con impegno, costanza ed entusiasmo, prenderai 30 in diritto privato.

Datti il tempo giusto, e potrai costruire al meglio la tua preparazione.

Come studiare diritto privato dell’economia

Diritto privato dell’economia è un esame affascinante che ha per oggetto, a differenza del diritto privato, i rapporti tra la persona e il mercato.

Il metodo di studio è lo stesso: va fatta una programmazione che prevede una fase di studio e poi di ripetizione della materia.

Il punto di vista, tuttavia, è in parte differente, poiché bisogna imparare ad abituarsi ad approcciare i temi di tipo economico.

Guardare all’attualità e ai casi pratici può aiutare a chiarire alcuni concetti.

Schemi diritto privato

Importante, durante lo studio, formulare degli schemi in cui sintetizzare le linee fondamentali di ogni istituto.

Questo consiglio vale soprattutto se si studiano argomenti complessi, ricchi di giurisprudenza.

Ad esempio, se studi la responsabilità contrattuale, è utile fare uno schema che chiarisca i concetti di fondo dell’istituto, e che riporti la casistica.

Negli schemi, inoltre, è bene introdurre i riferimenti agli articoli del Codice civile più importanti.

Ad esempio, sarà utile il riferimento all’art. 1321 c.c., in tema di definizione del contratto o all’art. 1322 c.c. che riguarda il principio di autonomia contrattuale.

In bocca al lupo per l’esame!

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
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