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4 Giugno 2024
13:00

Come sono tutelati i lavoratori nella Costituzione italiana: il lavoro come diritto e dovere

Il diritto al lavoro è richiamato in numerosi articoli della Costituzione. Vediamo quali sono e come vengono tutelati i lavoratori.

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Come sono tutelati i lavoratori nella Costituzione italiana: il lavoro come diritto e dovere
Avvocato
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Il diritto al lavoro nella nostra Costituzione è tutelato nelle sue svariate forme: una serie di disposizioni costituzionali codificano il lavoro come diritto e dovere, come fonte di progresso materiale e spirituale della società e, non a caso, il principio lavorista è tracciato, già all'art. 1, in apertura del testo costituzionale, insieme al principio democratico: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".

L'idea del Costituente era quella di delineare il lavoro come dovere sociale "cioè un dovere verso la collettività, essendo il modo con cui l'individuo, nella solidarietà necessaria di tutti i produttori, partecipa e contribuisce alla vita sociale; lo strumento mediante il quale può realizzarsi il bene comune e il comune progresso" (Relazione del deputato F.Colitto, III sottocomissione per la Costituzione).

In apertura della Costituzione è valorizzata la connessione tra lavoro e diritti inviolabili dell'uomo, in quanto il principio lavorista, enunciato già agli artt. 1 e 4 della Costituzione, apre il testo costituzionale, accanto a ulteriori principi fondamentali, quali il principio solidarista e il principio di uguaglianza formale e sostanziale, tracciati agli artt. 2 e 3 Cost.

Vediamo come sono tutelati i lavoratori nella Costituzione, articolo per articolo.

Gli articoli della Costituzione che tutelano i diritti dei lavoratori

Numerosi articoli della Costituzione tutelano i lavoratori e i loro diritti.

Vediamoli nello specifico:

  • art. 1: il lavoro è tracciato come fondamento dello Stato democratico;
  • art. 4: il lavoro è delineato come diritto e come dovere del lavoratore, poiché viene stabilito che ogni cittadino ha il dovere di svolgere un'attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società;
  • art. 35 Cost.: deve essere curata la formazione e l’elevazione dei lavoratori e vanno promossi gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi a regolare i diritti del lavoro;
  • art. 36 Cost.: viene enunciato il diritto ad avere una retribuzione proporzionata e volta a garantire a ciascuno una vita dignitosa, e il diritto al riposo settimanale e alle ferie retribuite, non rinunciabili;
  • art. 37 Cost.: vengono enunciate la necessità di garantire alle donne gli stessi diritti degli uomini e la necessità di tutela del lavoro minorile;
  • art. 38 Cost.: è stabilito il diritto all’assistenza sociale per i lavoratori inabili;
  • art. 39 Cost.: l’organizzazione sindacale è libera;
  • art. 40 Cost.: è sancito il diritto di sciopero.

Come si può ben vedere, il diritto al lavoro costituisce l'ossatura costituzionale: nell'idea del Costituente esso è delineato come principio fondamentale che "non è soltanto opera destinata alla produzione di determinati beni materiali, ma è qualsiasi attività che realizzi dei valori utili alla umana comunità" (Relazione del deputato F.Colitto, III sottocomissione per la Costituzione). Veniva inoltre fatto presente che: "Questo dovere sociale specialmente oggi, in Italia, è tanto più imperioso, quanto più profonde e gravi sono le condizioni della nostra sventura e urgenti le necessità della nostra rinascita".

Il lavoro è dunque una fonte di rinascita nell'idea del Costituente, un dovere per ciascuno e un diritto di tutti, un modo per contribuire al progresso materiale e spirituale della società.

Il valore programmatico dell'art. 4 della Costituzione

Il Costituente ha delineato il lavoro come diritto e come dovere.

L'art. 4 della Costituzione sancisce, infatti, a chiare lettere che: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".

L'art. 4 della Costituzione ha valore programmatico, nel senso che con tale disposizione è stato introdotto un obiettivo cui lo Stato deve tendere e cioè alla realizzazione della piena occupazione, infatti "Ogni cittadino sano, il quale cerchi lavoro, deve poterlo trovare, per la estrinsecazione della sua personalità"(Relazione del deputato F.Colitto, III sottocomissione per la Costituzione).

Le istanze di tutela enunciate dal Costituente rispecchiano un sentimento condiviso a livello internazionale.

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro, istituita nel 1919 con il Trattato di Versailles, è l'agenzia della Nazioni Unite con il compito di promuovere condizioni di lavoro dignitose per ciascuno.

Nella "Dichiarazione dell'OIL sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta", adottata a Ginevra il 10 giugno 2008, viene ribadito che l'OIL ha l'obbligo "di promuovere fra le nazioni del mondo l'attuazione di programmi che consentano di raggiungere gli obiettivi della piena occupazione e dell'innalzamento della qualità della vita, un salario minimo di sussistenza e l'estensione delle misure di sicurezza sociale per garantire un reddito minimo a chiunque ne abbia bisogno".

Questo spirito comune è dunque ben presente nel tessuto costituzionale e il legislatore ordinario, nella sua opera di codificazione, è certamente chiamato a farsi di volta in volta interprete delle istanze di garanzia sopra richiamate.

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
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