La legge individua i casi in cui poter risparmiare sulla Tari, la tassa sui rifiuti che finanzia i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
Rata unica o spalmata in diversi bollettini, annualmente il Comune invia a casa i modelli precompilati per pagare la Tari. Ma ci sono situazioni, dettate dalla legge, in cui è possibile risparmiare sulla tassa sulla spazzatura.
I casi di esenzione sono previsti dalla normativa che rilascia ai singoli comuni la facoltà di decidere con apposito regolamento quando si può avere lo sconto sulla Tari. Ecco quali sono nel dettaglio.
Riduzione della Tari per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti
Tra le riduzioni obbligatorie previste dalla legge troviamo in primo luogo lo sconto sulla spazzatura nel caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento o ancora interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente.
In questo caso la TARI è dovuta nella misura massima del 20% secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013. A confermare tale ipotesi di riduzione anche un recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 5433/2023, che ha stabilito che i cittadini hanno diritto al pagamento della TARI ridotta se il servizio non risulta svolto in modo regolare. Nello specifico la decisione si sofferma sulle cosiddette “riduzioni tecniche“, vale a dire quelle previste in caso di mancato o irregolare svolgimento del servizio.
Per ottenere la riduzione sulla tassa rifiuti, secondo la Cassazione, non bisogna dimostrare di aver subito un effettivo danno o di aver dovuto tenere le finestre chiuse a causa dei cattivi odori; né bisogna munirsi di fotografie che ritraggono i cumuli di immondizia. L’unico dovere in capo al cittadini è quello di dimostrare i presupposti normativi per la riduzione del tributo.
Riduzione della tassa sui rifiuti per ISEE
La riduzione della tassa sui rifiuti per chi ha un ISEE basso è una misura che molti Comuni in Italia adottano per aiutare le famiglie con difficoltà economiche. Ogni Comune stabilisce delle soglie di ISEE entro cui i cittadini possono richiedere la riduzione della TARI. Ad esempio, le famiglie con un ISEE inferiore a una certa cifra (es. 8.000 o 12.000 euro) potrebbero avere diritto a uno sconto parziale o totale. La percentuale di sconto può variare da Comune a Comune. Alcuni offrono una riduzione progressiva a seconda della fascia ISEE (ad esempio, il 30% di sconto per ISEE sotto 10.000 euro, il 50% per ISEE sotto 8.000 euro, e così via), mentre altri possono prevedere l'esenzione completa per le fasce più deboli. Così ad esempio a Roma, sono previste riduzioni fino al 50% per famiglie con ISEE inferiore a 6.500 euro, mentre a Torino, è prevista l’esenzione totale per ISEE inferiori a 13.000 euro con almeno tre figli a carico. Oltre all'ISEE, alcuni Comuni possono richiedere ulteriori requisiti, come la residenza da un certo numero di anni nel territorio comunale o particolari condizioni familiari (famiglie numerose, presenza di persone con disabilità, ecc.). In tal caso la domanda per la riduzione della TARI deve essere presentata al Comune di residenza. Questo può avvenire attraverso uno sportello fisico o online, a seconda dei servizi disponibili nel Comune. Di solito è necessario presentare, la dichiarazione ISEE aggiornata, insieme a documenti di identità ed eventuali altri documenti richiesti dal Comune (come certificati di residenza o composizione del nucleo familiare).
Riduzione della Tari per utilizzo stagionale dell’abitazione
Ogni comune ha facoltà di introdurre con proprio regolamento esenzioni e riduzioni della tassa sui rifiuti come ad esempio nel caso di abitazioni e locali per uso stagionale. Si pensi così alla casa vacanza. Inoltre, per avere lo sconto l’abitazione non deve essere la residenza principale del proprietario, ma una seconda casa o un’abitazione utilizzata occasionalmente. L’entità della riduzione varia da Comune a Comune, ma può arrivare fino al 50% o più della tariffa ordinaria. Alcuni Comuni applicano riduzioni minori, altri possono prevedere agevolazioni specifiche.
Per ottenere la riduzione, è solitamente necessario presentare una dichiarazione al Comune o all’ufficio tributi, dimostrando che l'abitazione è utilizzata solo per brevi periodi. Potrebbero essere richieste, oltre ad un’autocertificazione anche le ultime bollette che dimostrino un utilizzo discontinuo dell’immobile.
Riduzione della tassa sui rifiuti per distanza dal punto di raccolta
Alcuni Comuni possono prevedere, tra i casi di esenzione, La riduzione della tassa sui rifiuti per la distanza dal punto di raccolta è una misura che può essere prevista dai Comuni italiani, sebbene sia meno comune rispetto alle riduzioni basate sull'ISEE o su altre condizioni socioeconomiche. Questo tipo di agevolazione si applica a chi vive in zone in cui il servizio di raccolta rifiuti è meno accessibile o distante rispetto alle abitazioni.
I Comuni hanno una certa autonomia nella definizione delle riduzioni e agevolazioni per la TARI. Alcuni Comuni prevedono uno sconto per chi abita a una distanza considerevole dal punto di raccolta dei rifiuti (ad esempio, nelle zone periferiche, rurali o scarsamente abitate). La riduzione potrebbe essere giustificata dal fatto che il servizio di raccolta è meno frequente o meno accessibile. Le riduzioni di solito si applicano a chi si trova a una distanza significativa dai contenitori dei rifiuti o dalla zona di raccolta. Alcuni regolamenti comunali fissano una soglia, come ad esempio una distanza superiore a 500 metri o un chilometro dal punto più vicino di raccolta dei rifiuti.
Si può richiedere la riduzione della TARI al Comune, presentando apposita istanza all'ufficio tributi che valuterà se le condizioni richieste sono soddisfatte. Spesso il Comune effettuerà delle verifiche o richiederà documentazione (ad esempio, mappe o indicazioni precise) per confermare la distanza dal punto di raccolta e determinare se la riduzione della TARI è giustificata. Il consiglio è di verificare se il proprio Comune ha previsto tale riduzione e rivolgersi direttamente all'ufficio tributi del Comune di residenza.
Riduzione per compostaggio domestico della frazione organica
La riduzione della tassa sui rifiuti per chi pratica il compostaggio domestico è una misura adottata da molti Comuni italiani per incentivare la gestione autonoma della frazione organica dei rifiuti. Il compostaggio domestico permette infatti di ridurre la quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, con conseguenti vantaggi ambientali ed economici. Scarti di cibo, potature, ecc. devono essere raccolti in un apposito composter domestico o un'area dedicata al compostaggio nel giardino o nel terreno di proprietà. La riduzione della TARI per il compostaggio domestico può variare a seconda del Comune. In molti casi, lo sconto può arrivare fino al 20-30% della parte variabile della tassa, che è quella legata alla quantità di rifiuti prodotti. Così ad esempio a Roma, lo sconto sulla parte variabile per chi fa il compost a casa è del 10%, il 25% invece a Milano.
Per ottenere la riduzione, il Comune potrebbe richiedere la compilazione di una dichiarazione o autocertificazione, dove si indica che lo svolgimento del compostaggio domestico avviene in modo regolare. Ma alcuni Comuni possono anche effettuare controlli a campione per verificare la veridicità della dichiarazione e l'effettiva pratica del compostaggio.
Tari scontata per gli over 65 anni
Alcuni Comuni prevedono delle agevolazioni sulla TARI per i cittadini over 65. Le regole anche in tal caso variano da Comune a Comune che decide autonomamente con proprio regolamento. In linea generale possiamo dire però che tale riduzione sulla tassa rifiuti per over 65 anni, si applica solo sulla prima casa, ovvero l’abitazione principale in cui risiede il contribuente. Alcuni Comuni possono offrire agevolazioni solo se l’anziano vive da solo o con un numero limitato di persone (ad esempio, un coniuge o un altro familiare). Infine, l’entità della riduzione sulla TARI per gli over 65 può variare dal 10% fino al 50% o più, in base al regolamento comunale. In alcuni casi, la riduzione può essere maggiore se l'anziano vive da solo o in condizioni economiche svantaggiate.
Bonus Tari 2024: cos’è e chi può averlo
Simile al bonus luce e gas, in alcuni comuni è previsto anche il bonus Tari, ossia ino sconto sulla tassa sui rifiuti da pagare se si rispettano precise condizioni. Quali? In primis reddituali. Di solito, per accedere al Bonus TARI, il nucleo familiare deve avere un ISEE che non superi una determinata soglia. Le soglie possono variare, ma generalmente sono fino a 8.265 euro per la maggior parte dei beneficiari e fino a 20.000 euro per le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico.
Anche in questo caso, il consiglio è verificare con il proprio comune di residenza le regole previste per l’applicazione del bonus.