Concedere un immobile in comodato è una pratica molto frequente in Italia ma, è bene sapere che in alcuni casi, il contratto di comodato di un immobile deve essere registrato all'Agenzia delle Entrate.
La stessa Agenzia in una guida online dedicata ai servizi che è possibile fare sul suo sito spiega proprio come registrare il comodato.
Comodato: cosa significa
Il comodato d’uso gratuito, redatto in forma verbale o scritta, è il contratto con il quale una parte consegna all'altra un bene mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire lo stesso bene ricevuto. (art. 1803 del c.c.).
In altre parole con il contratto di comodato, il comodante consegna al comodatario la res (dal latino, la cosa) senza dover pagare alcuna somma. Il comodatario ha il diritto di godere e disporre del bene per l’uso specificato nel contratto oppure per un certo periodo concordato. Scaduto il termine, la cosa dovrà essere restituita al proprietario originario.
Comodato e IMU
Il comodato di un immobile è una nozione che spesso viene in rilievo quando si parla dell’IMU, l’Imposta Municipale sugli Immobili. Il legislatore ha previsto delle ipotesi di riduzione o esonero dal versamento dell’Imu.
In particolare, per le abitazioni concesse in comodato, si applica la riduzione del 50% della base imponibile per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che:
– il contratto di comodato sia registrato;
– il comodante possieda in Italia la sola abitazione concessa in comodato; oltre a quest’ultima, egli può tuttavia possedere un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
– il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato.
La riduzione della base imponibile si applica anche qualora, in caso di morte del comodatario, l’immobile resta destinato ad abitazione principale del coniuge di quest'ultimo in presenza di figli minori
Quando registrare il comodato
Il comodato avente ad oggetto beni immobili è soggetto a registrazione obbligatoria.
Se redatto in forma scritta, occorre registrarlo entro 30 giorni dalla data di stipula.
Se invece il contratto è verbale, è obbligatorio registrarlo solo se viene enunciato in un altro atto sottoposto a registrazione.
Come registrare il comodato
E’ l’Agenzia delle entrate che spiega come registrare il comodato. Si utilizza in questo caso il servizio on line RAP (registrazione atti privati) che può essere utilizzato per registrare i contratti di comodato e i preliminari di compravendita. Il servizio è disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia, basta scrivere “atti” nel campo “Cerca il servizio”.
Dopo aver inserito tutte le informazioni necessarie (tipologia di contratto, dati delle parti e dei beni immobili oggetto del contratto), la procedura calcola le imposte (registro e/o bollo) e ti permette di versarle contestualmente tramite addebito sul tuo conto corrente.
L’atto da registrare va allegato e deve essere redatto in modo che gli elementi essenziali siano leggibili tramite procedure automatizzate (non deve, quindi, essere scritto a mano ma, per esempio, in formato elettronico).
E’ possibile allegare all’atto da registrare, inoltre, in un unico file comprensivo di atto e allegati, eventuali documenti richiamati nello stesso (per esempio, scritture private, inventari, mappe, planimetrie e disegni).
In via residuale, se non si hanno le credenziali per accedere all’area riservata (SPID, CIE o CNS) puoi registrare l’atto, sottoscritto con firma autografa, prenotando un appuntamento in presenza presso un qualunque ufficio dell’Agenzia
Cosa fare se non avviene registrazione
Se la richiesta di registrazione non va a buon fine, verrà rilasciata un’apposita ricevuta, nella sezione “Ricevute” dell’area riservata. A seconda della motivazione dello scarto, si potrà inviare nuovamente la richiesta di registrazione oppure, se si ha bisogno di assistenza, prenotare un appuntamento in ufficio.