È possibile contestare le multe presentando il ricorso al Prefetto, entro 60 giorni dalla notifica del verbale o dalla contestazione.
Il ricorso è lo strumento che permette al conducente di ottenere l’annullamento del verbale, contestando così la multa e fornendo i chiarimenti necessari, nel caso in cui si è convinti di essere stati multati per errore oppure nel verbale ci siano delle irregolarità.
Ecco una guida passo passo per spiegare come contestare una multa facendo ricorso al Prefetto e quando conviene farlo.
Ricorso al Prefetto: cosa dice la legge
Gli articoli 203 e 204 del Codice della Strada disciplinano le ipotesi di ricorso al Prefetto, ovvero la forma di tutela amministrativa riconosciuta al conducente del veicolo.
In presenza di una violazione del Codice della Strada, gli agenti della Polizia Locale e Municipale, ma anche dei Carabinieri e della Polizia Stradale provvedono a redigere i verbali di accertamento.
Il guidatore ha la possibilità di scegliere tra il pagare l’importo della multa (commisurato alla contravvenzione commessa) e, nei casi in cui è possibile, il fare ricorso al Prefetto competente per il luogo in cui la violazione è stata commessa.
Nel termine di 60 giorni dalla contestazione o dalla notificazione, il trasgressore può proporre ricorso al Prefetto del luogo della commessa violazione, rivolgendosi all'ufficio o al comando a cui appartiene l'organo accertatore oppure direttamente al Prefetto.
Le multe contestabili
Tutti i verbali di accertamento delle violazioni commesse al Codice della Strada sono suscettibili di ricorso.
Questo significa che è necessario attendere la notifica del verbale a partire dal quale iniziano a decorrere i termini di 60 giorni per la proposizione del ricorso.
Non è quindi possibile presentare ricorso sulla base del preavviso di violazione, ovvero il foglio lasciato sul parabrezza dell’auto.
Il conducente, prima di provvedere al pagamento della sanzione amministrativa, deve attendere il provvedimento del Prefetto altrimenti il ricorso sarà dichiarato inammissibile.
Chi può presentare ricorso al Prefetto
L’art. 203 del Codice della Strada indica chi può presentare ricorso al Prefetto.
Possono fare ricorso il conducente del veicolo, ovvero il trasgressore, così il proprietario del veicolo e gli altri soggetti indicati all’art. 196 CdS.
Cosa deve contenere il ricorso al Prefetto
Prima di presentare ricorso al Prefetto è necessario assicurarsi di avere motivazioni valide per contestare la multa, come errori nel verbale, segnaletica inadeguata, o altre circostanze particolari.
Il ricorso deve essere redatto in forma scritta e deve contenere alcuni elementi fondamentali:
- dati identificativi del verbale, ovvero il numero di verbale, la data, la violazione e l'organo accertatore che lo ha redatto;
- dati anagrafici del trasgressore;
- documentazione allegata a supporto, come nel caso di fotografie che attestano l’assenza della segnaletica necessaria oppure testimonianze di altre persone;
- fotocopia del verbale di accertamento;
- motivi del ricorso, cioè tutte le argomentazioni esposte in maniera chiara e dettagliata per cui si ritiene che la multa sia ingiusta o infondata.
Spieghiamo adesso come presentare il ricorso.
La modalità di presentazione
Il ricorso al Prefetto può essere presentato con diverse modalità, così come descritto all’art. 203 del Codice della Strada.
Il ricorso può essere presentato mediante:
- lettera raccomandata A/R;
- posta elettronica certificata (PEC) della Prefettura competente;
- presentazione diretta, ovvero consegnando a mano il ricorso agli Uffici competenti.
Il ricorso può essere proposto al Prefetto territorialmente competente per il luogo in cui si è verificata la violazione, oppure all'ufficio o comando cui appartiene l'organo accertatore (Polizia Locale, Municipale ecc.) che a propria volta provvederanno a inoltrarlo al Prefetto.
Quanto tempo ha il Prefetto per rispondere al ricorso
Il Prefetto ha 180 giorni di tempo per rispondere al ricorso presentato, nel caso in cui sia inoltrato al comando dell’organo accertatore (ovvero 60 giorni all’Ufficio accertatore + 120 giorni al Prefetto).
Diversamente, qualora il ricorso sia presentato direttamente al Prefetto l’ordinanza sarà emessa nei successivi 30 giorni (in totale 210 giorni).
In base all’art. 204 del Codice della Strada, i termini indicati sono perentori e si cumulano tra loro.
La decisione del Prefetto: i possibili esiti
Il Prefetto, valutato il ricorso e le motivazioni, deve pronunciarsi con ordinanza. Per questo motivo il ricorso può essere inammissibile, rigettato oppure accolto.
Ecco tutti i possibili esiti.
Il ricorso presentato al Prefetto è inammissibile:
- se presentato oltre il termine di 60 giorni dall’avvenuta notificazione del verbale di accertamento;in assenza dei dati anagrafici del ricorrente che presenta il ricorso;
- in assenza degli elementi identificativi della contravvenzione;
- mancata indicazione delle disposizioni di legge che si intendono siano state violate e/o comunque incertezza in merito ai motivi di ricorso;
- in assenza della firma del ricorrente.
Il ricorso presentato al Prefetto è rigettato nel caso in cui i motivi sono infondati. Il Prefetto in questo caso conferma il verbale e, con ordinanza, ingiunge il trasgressore al pagamento della sanzione raddoppiata + spese di notifica.
Il ricorso presentato al Prefetto è accolto ove i motivi posti a fondamento siano ritenuti validi. Il Prefetto emette ordinanza e annulla il verbale, ovvero estingue la sanzione pecuniaria e, se presente, l’eventuale sanzione accessoria (come nel caso del sequestro del veicolo oppure la sospensione della patente).
Ricorso al Prefetto e silenzio assenso
Nel caso in cui qualora il Prefetto non adotti il provvedimento nei termini indicati precedentemente, ovvero 180 se proposto all’organo accertatore o 210 se presentato al Prefetto stesso, vige il principio del silenzio accoglimento.
Il ricorso presentato al Prefetto che non viene deciso entro il termine fissato si intende accolto.
Quanto costa fare un ricorso al Prefetto
Il ricorso al Prefetto può essere presentato personalmente e firmato dal trasgressore interessato a ottenere l’annullamento della multa.
Il ricorso al Prefetto è gratuito, eccezion fatta per le spese dovute per la raccomandata A/R.
Il ricorso, infatti, è esente da diritti di segreteria e bolli.
Il modello
A titolo esemplificativo, è possibile consultare il modello ricorso al Prefetto per contestare una multa.