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28 Febbraio 2024
15:00

Come diventare notaio: percorso, tempistiche e difficoltà

Diventare notaio è un sogno per molti laureati in giurisprudenza. Vediamo come si diventa notaio e come si studia per superare il concorso.

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Come diventare notaio: percorso, tempistiche e difficoltà
Avvocato
Come diventare notaio

Diventare notaio è un sogno per molti ragazzi laureati in giurisprudenza, poiché si tratta di una professione prestigiosa che conferisce la possibilità, a chi la svolge, di mettere in pratica le nozioni apprese durante i tanti anni di studio e di cimentarsi con una serie svariata di casi.

I guadagni sono solitamente ottimi, ma anche il carico di responsabilità che la professione reca è notevole.

Il percorso per diventare notaio è composto da tre fasi:

  • la laurea in giurisprudenza;
  • la pratica notarile di 18 mesi;
  • il concorso pubblico per diventare notaio.

E’ opinione comune che il concorso notarile sia un concorso complesso e che siano necessari molti anni di studio per diventare notaio.

Questa opinione non è del tutto falsa, poiché il mestiere di notaio non può essere improvvisato.

Per riuscire a raggiungere in tempi non eccessivamente lunghi l'obiettivo finale, basta programmare il percorso di studi sin dall'inizio, dedicandosi allo svolgimento della pratica notarile e allo studio finalizzato al superamento del concorso, subito dopo aver conseguito la laurea.

Se possibile, è utile seguire un corso di preparazione al superamento del concorso notarile, per acquisire gli strumenti pratici che permettono di superare le prove ed esercitarsi con continuità, in vista dello svolgimento delle varie fasi concorsuali.

Se si è dotati di una certa continuità nello studio e di una giusta dose di spirito critico (lo studio esclusivamente mnemonico non premia mai), il tanto ambito obiettivo può essere raggiunto.

Di seguito, alcuni chiarimenti e consigli utili.

Vediamo come si diventa notaio in Italia.

Cosa fa il notaio?

La professione di notaio è molto ambita, in quanto si tratta di una carica di prestigio che comporta responsabilità di rilievo.

Le attività svolte dal notaio sono elencate nella legge 16 febbraio 1913, n. 89.

I notai sono ufficiali pubblici e svolgono, tra l’altro, i seguenti compiti:

  • ricevono gli atti tra vivi e di ultima volontà;
  • attribuiscono a tali atti pubblica fede;
  • conservano il deposito di tali atti;
  • rilasciano le copie di tali atti, i certificati e gli estratti.

Come si può dedurre, si tratta di compiti variegati che implicano una preparazione notevole.

Per questo motivo, lo studio che conduce alla vittoria concorsuale è intenso e articolato, ma può condurre a enormi soddisfazioni.

Diventare notaio è difficile?

Il percorso per diventare notaio è lungo e complesso, ma coloro che hanno una forte motivazione possono tranquillamente raggiungere il tanto ambito traguardo.

L’importante è armarsi, sin da subito, della giusta mentalità: per diventare notaio è necessario studiare tanto, nel modo giusto e con il necessario spirito critico.

Trascorrere mesi e anni incamerando nozioni senza cogliere i ragionamenti che sono alla base degli istituti principali del diritto civile e commerciale, infatti, può rivelarsi un atteggiamento sterile, in quanto le prove concorsuali per diventare notaio sono fondate sul ragionamento critico, tanto è vero che sovente, per la medesima questione, è possibile immaginare soluzioni diverse. Non è detto che vi sia una soluzione giusta e una sbagliata, l’importante è saper argomentare in maniera ineccepibile da un punto di vista giuridico.

Per diventare notaio, in definitiva, è necessaria costanza nello studio, ma lo studio deve essere fondato sempre e soltanto su un approccio critico.

Si può diventare notaio senza laurea?

No, non è possibile diventare notaio senza la laurea.

Per diventare notaio è necessario aver conseguito la laurea in giurisprudenza.

Quanti anni ci vogliono per diventare notaio?

Non esiste un numero prestabilito di anni per diventare notaio.

Tuttavia, si possono azzardare alcuni calcoli.

Volendo azzardare una previsione di tipo ottimistico, supponiamo che Tizio consegua la laurea in giurisprudenza a 24 anni.

Successivamente sarà necessario svolgere un periodo di pratica di 18 mesi, al termine del quale si svolge un esame.

Supponiamo che a 26 anni Tizio abbia concluso l’iter relativo alla pratica.

Tra l’uscita del bando di concorso, l’attesa per le prove e per gli esiti trascorreranno circa un paio di anni.

Tizio potrebbe diventare notaio intorno ai 28 anni.

Questo esempio è puramente teorico, in realtà molto dipende dalle inclinazioni personali e dalle tempistiche concorsuali.

Diciamo che in media si diventa notai intorno ai 30 anni.

Dopo la laurea bisogna dunque mettere in conto almeno 4 o 5 anni di tempo, tra svolgimento della pratica e concorso.

Qual è il percorso di studi per diventare notaio?

Per diventare notaio, è necessario essere laureati in giurisprudenza.

Se si ha il sogno di diventare notaio, dunque, il primo passo è quello di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza e conseguire la laurea, possibilmente nelle tempistiche dovute, in quanto il percorso successivo alla laurea è alquanto articolato e una laurea conseguita in tempi brevi permette di cominciare prima lo studio per il concorso.

Se si ha in mente di diventare notaio già durante il percorso universitario, infatti, è bene cominciare ad allenarsi sin da subito a essere disciplinati nello studio e programmare un tot di ore di studio quotidiano per poter superare gli esami previsti nei tempi stabiliti.

Lo studio dovrà sempre prevedere un approccio critico.

Si consiglia, se possibile, di seguire anche seminari di approfondimento, sempre molto utili per maturare un approccio critico durante lo svolgimento del percorso universitario.

Una volta conseguita la laurea in giurisprudenza, bisognerà attivarsi subito per cominciare lo studio finalizzato al superamento del concorso notarile e allo stesso tempo bisognerà svolgere la pratica notarile per un periodo di 18 mesi, al termine del quale è previsto lo svolgimento di un esame.

Per quanto concerne lo studio, è utile acquistare i manuali che rispondono al meglio al proprio metodo di studio e se si vuole, si può seguire un corso di preparazione, che permette di esercitarsi al meglio e con costanza.

In cosa consiste la pratica notarile?

La pratica notarile si effettua dopo l'iscrizione nel registro dei praticanti, presso un notaio del distretto, designato dal praticante, col consenso del notaio stesso e con l'approvazione del Consiglio.

L'iscrizione nel registro dei praticanti può essere ottenuta dopo l'iscrizione all'ultimo anno del corso di laurea in giurisprudenza.

Il periodo di pratica deve essere comunque completato entro trenta mesi dall'iscrizione nel suddetto registro.

Il periodo antecedente al conseguimento della laurea può essere conteggiato, ai fini del raggiungimento dei diciotto mesi di pratica, per un massimo di sei mesi.

In poche parole, ci si può iscrivere per svolgere la pratica notarile, già sei mesi prima di conseguire la laurea.

Coloro che sono stati funzionari dell'ordine giudiziario almeno per un anno, o avvocati da almeno un anno, possono svolgere la pratica per un periodo continuativo di otto mesi e beneficiare, dunque, di una riduzione delle tempistiche.

Durante la pratica, è possibile imparare le attività quotidiane che si svolgono nello studio di un notaio, partecipando attivamente alla vita dello studio notarile e mettendo in pratica le nozioni acquisite.

Come si svolge il concorso per diventare notaio?

Il concorso per diventare notaio consiste in quattro prove:

  • tre distinte prove teorico-pratiche scritte;
  • l’esame orale, che a sua volta consiste in tre distinte prove.

I requisiti per l’ammissione

Per essere ammessi al concorso, gli aspiranti devono essere in possesso di una serie di requisiti:

  • essere cittadino italiano o di un altro Stato membro dell'Unione europea ed aver compiuto l'età di anni 21;
  • essere di moralità e di condotta sotto ogni rapporto incensurate;
  • non aver subito condanna per un reato non colposo punito con pena non inferiore nel minimo a sei mesi, ancorché sia stata inflitta una pena di durata minore;
  • essere fornito della laurea in giurisprudenza o della laurea specialistica o magistrale in giurisprudenza date o confermate da una università italiana o di titolo riconosciuto equipollente ai sensi della legge 11 luglio 2002, n. 148;
  • avere ottenuto l'iscrizione fra i praticanti presso un Consiglio notarile ed aver fatto la pratica per diciotto mesi, di cui almeno per un anno continuativamente dopo la laurea avere sostenuto con approvazione un esame di idoneità, dopo compiuta la pratica notarile.
  • Non essere stati dichiarati non idonei in cinque precedenti concorsi per esami a posti di notaio. Equivalgono a dichiarazione di inidoneità l’espulsione del candidato dopo la dettatura del tema e l’annullamento di una prova da parte della commissione.

Le materie

Le materie oggetto del concorso notarile sono le seguenti:

  • diritto civile
  • diritto commerciale
  • ordinamento del notariato e degli archivi notarili
  • diritto tributario di rilevanza notarile

Le prove scritte

Il concorso per diventare notaio consiste in tre distinte prove teorico-pratiche:

  • un atto di ultima volontà;
  • due atti tra vivi, di cui uno di diritto commerciale.

In ciascun tema è richiesta la compilazione dell’atto.

Bisogna poi illustrare i principi attinenti agli istituti giuridici relativi all’atto stesso.

La prova orale

L’esame orale consta di tre distinte prove sui seguenti gruppi di materie:

  • diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio;
  • disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
  • disposizioni concernenti i tributi sugli affari.

I punteggi

Sono ammessi alle prove orali soltanto i concorrenti giudicati idonei all’esito della lettura dei tre elaborati scritti.

Come previsto dall’ultimo bando di concorso, il giudizio di idoneità comporta l’attribuzione del voto minimo di 35 punti per ciascuna delle tre prove scritte.

L’esame orale si intende superato se il concorrente avrà riportato almeno 35 punti in ciascun gruppo di materie.

Viene inoltre previsto che “Il voto complessivo assegnato ai concorrenti che avranno conseguito in ciascuna delle prove almeno trentacinque punti e siano stati dichiarati idonei in uno o più dei precedenti concorsi per esame a posti di notaio, è aumentato di due punti per ciascuna delle idoneità precedentemente conseguite”.

Sono dichiarati idonei coloro che conseguono, nell’insieme delle prove scritte e orali, non meno di 210 punti su 300.

Cosa succede dopo la vittoria concorsuale

Dopo la vittoria concorsuale, è necessario svolgere un tirocinio che ha una durata di almeno 120 giorni.

Dopo la pubblicazione sul sito internet del Ministero della graduatoria e dell’elenco delle sedi, i vincitori del concorso devono far pervenire al Ministero della giustizia, una dichiarazione contenente l’indicazione delle sedi alle quali aspirano ad essere destinati, in ordine di preferenza.

Si può diventare notaio con la laurea in economia?

No, non si può diventare notaio con la laurea in economia.

Per diventare notaio, infatti, è necessario aver conseguito la laurea in giurisprudenza.

Se si possiede la laurea in economia, tuttavia, alcuni esami sostenuti potrebbero essere convalidati presso la facoltà di giurisprudenza.

Per un laureato in economia, dunque, conseguire la laurea in giurisprudenza potrebbe risultare più semplice, anche perché si possiedono già diverse conoscenze in ambito giuridico.

Diventare notaio da avvocato

Se si è avvocati, è possibile decidere a un certo punto di cambiare la propria professione e diventare notaio.

Coloro che esercitano la professione di avvocato da almeno un anno possono beneficiare della riduzione del periodo di pratica notarile necessario per accedere al concorso: essi devono svolgere, infatti, un periodo di pratica per almeno 8 mesi continuativi e non 18, come richiesto in linea generale.

Diventare notaio a 40 anni

Si può diventare notaio anche a 40 anni.

Non esiste, infatti, un limite di età per partecipare al concorso notarile.

Al contrario di quello che si può pensare, inoltre, diventare notaio a 40 anni non è tardi, ma può rappresentare una scelta professionale vincente nell’ipotesi in cui gli anni precedenti siano serviti a maturare esperienze e competenze che rappresentino un valore aggiunto nello svolgimento della professione.

Un tempo, questo limite era fissato a 50 anni di età, ma è stato rimosso a seguito della storica sentenza del 3 giugno 2021 della Corte di giustizia dell’Unione europea con cui è stato stabilito che la fissazione del limite di età per partecipare al concorso notarile fosse contrario al principio di parità di trattamento ex art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

L’ultimo concorso bandito per i notai

L’ultimo concorso pubblico per notai è stato bandito con Decreto del 13 dicembre 2022 e si trattava di un Concorso per 400 posti.

Le correzioni sono ancora in corso.

Qual è lo stipendio di un notaio?

Non è possibile stabilire a priori quale sia lo stipendio di un notaio.

Solitamente si tratta di guadagni alquanto elevati, che possono anche attestarsi intorno ai 70.000 euro lordi l’anno (o anche di più).

Si tratta di una professione libera, per questo motivo le oscillazioni possono essere rilevanti, ma bisogna sapere che normalmente un notaio riesce a ottenere guadagni alquanto soddisfacenti, e che si basano anche sul carico di responsabilità che il ruolo, evidentemente, comporta.

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
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