Per aprire un sindacato non è obbligatoria l'autorizzazione formale del Ministero del Lavoro visto che la Costituzione italiana, all'articolo 39, stabilisce che "l'organizzazione sindacale è libera", e questo significa che i sindacati possono essere costituiti senza necessità di autorizzazioni governative o riconoscimenti ufficiali.
Tuttavia, sebbene non sia obbligatoria, la registrazione presso il Ministero del Lavoro potrebbe facilitare alcune attività, come la partecipazione alla contrattazione collettiva nazionale o l'accesso a specifiche agevolazioni.
Vediamo cos’è un sindacato, come si costituisce, quali documenti occorrono, tempistiche e costi.
Cos'è e cosa fa un sindacato
Il sindacato è un'organizzazione che rappresenta i lavoratori con l'obiettivo di tutelare i loro diritti e migliorare le loro condizioni di lavoro. I sindacati si occupano di questioni come il salario, l'orario di lavoro, la sicurezza sul posto di lavoro, i diritti sociali e le condizioni contrattuali. Il fondamento normativo del funzionamento del sindacato è la Costituzione che sancisce all’articolo 39 la libertà dell’organizzazione sindacale.
Le attività principali di un sindacato includono la contrattazione collettiva, nel senso che i sindacati negoziano con i datori di lavoro per stipulare contratti collettivi che regolano le condizioni di lavoro, i salari, i benefit e altri aspetti rilevanti.
Il sindacato tutela i diritti dei lavoratori, fornendo loro supporto legale e assistenza in caso di controversie con il datore di lavoro, come licenziamenti ingiusti o violazioni dei diritti sul posto di lavoro. Inoltre i sindacati si impegnano per migliorare la qualità della vita dei lavoratori attraverso politiche di sicurezza, salute sul lavoro e iniziative di formazione professionale.
Requisiti legali per registrare un sindacato
Per registrare un sindacato, non sono previsti requisiti formali di autorizzazione da rispettare da parte di un'autorità governativa, come il Ministero del Lavoro. La Costituzione italiana garantisce la libertà sindacale (articolo 39), il che significa che l'organizzazione sindacale è libera e non soggetta a requisiti o autorizzazioni formali per l'avvio delle attività. Tuttavia, vi sono alcuni requisiti pratici e organizzativi che possono influire sulla legittimità e la capacità operativa del sindacato.
Innanzitutto è bene precisare che la costituzione di un sindacato può essere effettuata esclusivamente da associazioni che operano a livello nazionale e che si occupano di rappresentare i lavoratori. Queste organizzazioni devono avere una struttura adeguata per operare a livello nazionale. Sono ammesse anche associazioni che hanno come obiettivo finalità assistenziali. Queste organizzazioni devono essere in grado di fornire servizi e supporto ai lavoratori, contribuendo al loro benessere e alla loro protezione. Inoltre le organizzazioni che intendono costituire un sindacato devono essere esistite per almeno tre anni.
Le organizzazioni sindacali devono avere un ordinamento interno a base democratica. Questo significa che le decisioni devono essere prese attraverso procedure democratiche, garantendo la partecipazione dei membri e la rappresentanza dei loro interessi. Una volta soddisfatti i requisiti di cui sopra, è necessario registrare il sindacato presso le autorità competenti, come il Ministero del Lavoro. La registrazione serve a dare ufficialità all'organizzazione e a permettere il riconoscimento delle sue attività.
Documentazione necessaria per la richiesta al Ministero
I documenti necessari per costituire un sindacato e fare richiesta di registrazione al Ministero del lavoro sono soprattutto l’atto costitutivo e lo statuto.
L’atto costitutivo è il documento che sancisce la nascita del sindacato e viene redatto dai soci fondatori. Deve contenere informazioni come il nome del sindacato, l'indirizzo della sede, l'elenco dei soci fondatori, la data di costituzione e le finalità dell'associazione.
Lo Statuto invece deve includere le norme che regolano il funzionamento del sindacato, come l'organizzazione interna, i diritti e i doveri degli iscritti, le modalità di elezione degli organi direttivi, le procedure per modificare lo statuto, e le modalità di scioglimento del sindacato. Lo statuto deve essere conforme ai principi di democraticità, come previsto dalla Costituzione italiana.
Una volta costituito il sindacato, bisogna richiedere il codice fiscale presso l'Agenzia delle Entrate. Se il sindacato svolge anche attività economiche o commerciali (come la vendita di servizi o corsi), potrebbe essere necessaria l'apertura di una partita IVA. Sebbene non sia obbligatorio, la registrazione dell'atto costitutivo e dello statuto può essere utile per dare data certa ai documenti e facilitare l'apertura di un conto corrente bancario o altre operazioni formali.
Quanto tempo serve per costituire un sindacato
Il tempo necessario per costituire un sindacato in Italia può variare in base alla complessità delle procedure e all'efficienza con cui vengono svolte le attività preparatorie. Per redigere l’atto costitutivo e lo statuto ci possono volere all’incirca 15 giorni, ma finchè si organizza la sede e il personale anche un paio di mesi.
In generale se il processo di costituzione di un sindacato può richiedere da 1 a 3 mesi, a seconda della rapidità con cui si completano i vari passaggi.
Quanto costa aprire un sindacato
Aprire un sindacato può comportare costi variabili a seconda della struttura organizzativa. La redazione dell'atto costitutivo e dello statuto può essere fatta autonomamente, ma se si decide di rivolgersi a un avvocato o a un commercialista per supporto nella stesura, il costo può variare dai 500 ai 1.500 euro per la parcella del professionista. La registrazione all’Agenzia delle entrare non è obbligatoria ma, se effettuata, comporta il pagamento dell'imposta di registro (circa 200 euro) e delle marche da bollo (circa 16 euro per ogni copia dello statuto e dell'atto costitutivo).
Passando poi agli aspetti che riguardano il luogo dove svolgere attività sindacale, si devono considerare i costi per l'affitto variano notevolmente in base alla posizione geografica e alle dimensioni della sede, e solitamente possono andare da 300-500 euro al mese per piccoli uffici in aree meno centrali a oltre 1.000 euro al mese in città più grandi. Poi da aggiungere i costi dell’arredo e della dotazione tecnologia, quindi un range di spesa tra 2mila e 5mila euro. Poi se si assume del personale, bisogna considerare il costo degli stipendi e dei contributi previdenziali.
Tenendo conto di tutte le spese indicate, il costo iniziale per aprire un sindacato può variare tra i 5.000 e i 20.000 euro, a seconda della scala dell'iniziativa e delle specifiche esigenze organizzative.
Il sindacato in franchising
Il sindacato in franchising significa aprire una sede distaccata o un centro di raccolta pratiche di un sindacato, creando cioè una filiale locale di un sindacato già esistente, con l'obiettivo di fornire servizi sindacali direttamente sul territorio. Ovviamente c’è un notevole risparmio anziché partire da zero, visto che collegandosi a un sindacato già esistente, si possono sfruttare le infrastrutture e i software già in uso presso la sede centrale, riducendo i costi di avviamento.
Per aprire un sindacato in franchising occorre entrare in contatto con un sindacato che sia disposto a creare una sede distaccata o un centro di raccolta.
La rappresentanza sindacale in azienda
La costituzione di un sindacato in azienda non è obbligatoria, ma è un diritto dei lavoratori che può essere esercitato se ci sono almeno 15 dipendenti in una sede o stabilimento. La decisione di formare un sindacato deve essere presa collettivamente dai lavoratori, tenendo conto delle loro esigenze e delle condizioni lavorative.
Quando si parla di sindacato in azienda si fa riferimento a due sigle, RSA e RSU. RSA è l’acronimo di Rappresentanza Sindacale Aziendale, un organismo attraverso il quale i sindacati esercitano la loro rappresentanza all'interno di un’azienda. Le RSA possono essere costituite nelle aziende con più di 15 dipendenti, su iniziativa dei lavoratori.
L’RSU significa Rappresentanza Sindacale Unitaria, figura più recente che nasce dalla necessità di unificare le rappresentanze sindacali in un contesto di contrattazione collettiva. Le RSU sono costituite attraverso accordi interconfederali e rappresentano un'evoluzione della RSA, puntando a una maggiore unità e coesione tra le diverse sigle sindacali.