Coloro che intraprendono l'esercizio di un'impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione, devono aprire Partita IVA presentando una Dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni a uno degli uffici locali dell'Agenzia delle entrate.
La dichiarazione deve essere redatta, a pena di nullità, su modelli conformi a quelli approvati dal direttore dell'Agenzia delle entrate.
L'ufficio dell’Agenzia delle Entrate provvede ad attribuire al contribuente un numero di Partita IVA che resterà invariato fino al momento della cessazione dell'attività e che deve essere espressamente indicato nelle dichiarazioni, nella home-page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento, qualora venga richiesto.
Vediamo, di seguito, come aprire una Partita IVA e quali sono i costi.
Cos’è la Partita IVA
La Partita IVA è un codice di 11 cifre con cui vengono identificati i soggetti che svolgono un'attività economica nel territorio dello Stato:
- le prime 7 cifre identificano il contribuente;
- l’ottava, la nona e la decima cifra indicano il codice identificativo ai fini IVA;
- l’undicesima cifra è generata dall’Anagrafe Tributaria e ha una funzione di controllo.
Sono tenuti ad aprire la Partita IVA:
- coloro che esercitano attività d’impresa ovvero esercitano per professione abitualmente, ancorché in via non esclusiva, delle attività commerciali o agricole;
- coloro che esercitano arti e professioni abitualmente, ancorché in via non esclusiva, o qualsiasi attività di lavoro autonomo.
Sono tenuti ad aprire la Partita IVA, dunque, sia le persone fisiche che le società.
Come aprire una partita IVA da soli
Chi vuole aprire una partita IVA deve compilare la Dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall’inizio dell’attività che intende svolgere.
Dopo l’invio della Dichiarazione di inizio attività, l’Agenzia delle Entrate attribuisce il numero di partita IVA.
Il modello da presentare è diverso a seconda del soggetto che svolge l’attività:
- Modello AA9/12 per le persone fisiche che svolgono attività d’impresa (ditte individuali).
- Modello AA7/10 per le società.
Coloro che devono effettuare l’iscrizione nel Registro delle imprese o nel Registro delle notizie economiche e amministrative (Rea) devono inviare telematicamente la Dichiarazione di inizio attività compilata utilizzando il modello AA9/12 o AA7/10 tramite la Comunicazione Unica d’impresa.
Coloro che svolgono un’arte o una professione devono inviare la Dichiarazione di inizio attività tramite modello AA9/12 online, oppure tramite raccomandata indirizzata a un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, allegando la fotocopia di un documento d’identità.
Cosa indicare nella Dichiarazione di inizio attività
Nella dichiarazione di inizio attività bisogna indicare (art. 35 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633):
- per le persone fisiche, il cognome e nome, il luogo e la data di nascita, il codice fiscale, la residenza, il domicilio fiscale e l'eventuale ditta;
- per i soggetti diversi dalle persone fisiche, la natura giuridica, la denominazione, ragione sociale o ditta, la sede legale, o in mancanza quella amministrativa, e il domicilio fiscale e deve essere inoltre indicato il codice fiscale per almeno una delle persone che ne hanno la rappresentanza;
- per i soggetti residenti all'estero, anche l'ubicazione della stabile organizzazione;
- il tipo e l'oggetto dell'attività e il luogo o i luoghi in cui viene esercitata anche a mezzo di sedi secondarie, filiali, stabilimenti, succursali, negozi, depositi e simili;
- per i soggetti che svolgono attività di commercio elettronico, l'indirizzo del sito web ed i dati identificativi dell'internet service provider.
Come si trasmette la Dichiarazione di inizio attività
Chi vuole aprire la Partita deve trasmettere all’Agenzia delle Entrate la Dichiarazione di inizio attività compilata in duplice copia e allegare documento d’identità.
Bisogna trasmettere la dichiarazione compilata:
- a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate di persona;
- con raccomandata;
- telematicamente, anche tramite intermediario abilitato.
Costi apertura Partita IVA
Aprire una Partita IVA non costa nulla: l’operazione è totalmente gratuita, fatto salvo, ovviamente, il compenso per l'assistenza di un professionista.
I costi di tenuta di una Partita IVA, invece, variano a seconda del regime a cui si è assoggettati.
Se si apre la partita IVA in regime forfettario bisogna versare l’imposta sostitutiva con aliquota al 5% per i primi 5 anni e successivamente al 15%.
I contribuenti persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni applicano il regime forfetario se, al contempo, nell'anno precedente:
- hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 85.000;
- hanno sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore ad euro 20.000 lordi per lavoro accessorio.
Le persone fisiche che possono avvalersi del regime forfetario devono comunicare nella dichiarazione di inizio di attività la sussistenza dei requisiti indicati.
Se invece si apre la Partita IVA con regime ordinario, bisogna pagare l’IRPEF considerando che l’aliquota varia dal 23% al 43% in base al reddito effettivamente percepito.
Codice ATECO
Quando si apre la Partita IVA bisogna scegliere il Codice ATECO, ovvero un codice alfanumerico con cui si identifica l’attività economica che si svolge in Italia e che viene adottato dall’ISTAT a fini statistici ma il Codice ATECO ha anche finalità fiscali e contributive.
A ogni codice ATECO, dunque, corrisponde una specifica attività economica.
Ad esempio, con il Codice ATECO 85.59.20 si individua un’attività relativa allo svolgimento di corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale.
Si può trovare il proprio codice ATECO sul sito dell’ISTAT.
La classificazione in vigore è ATECO 2007 aggiornamento 2022.
Il Codice Ateco è formato da lettere che individuano il macro settore economico di appartenenza e da numeri, che riguardano le categorie specifiche delle attività svolte.
Obbligo di fatturazione
Chi possiede una Partita IVA deve emettere fattura.
Per ogni operazione imponibile il soggetto che effettua la cessione del bene o la prestazione del servizio deve emettere fattura elettronica.
La fattura contiene le seguenti indicazioni (art. 21 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633):
- data di emissione;
- numero progressivo che la identifichi;
- ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale ovvero ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti;
- numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore;
- ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale ovvero ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti;
- numero di partita IVA del soggetto cessionario o committente ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell'Unione europea, numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento;
- codice fiscale se il cessionario o committente non agisce nell’esercizio di un’impresa;
- natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi formanti oggetto dell'operazione;
- data in cui è effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi ovvero data in cui è corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo;
- corrispettivi e altri dati necessari per la determinazione della base imponibile, compresi quelli relativi ai beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono;
- corrispettivi relativi agli altri beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono;
- aliquota, ammontare dell'imposta e dell'imponibile con arrotondamento al centesimo di euro;
- data della prima immatricolazione o iscrizione in pubblici registri e numero dei chilometri percorsi, delle ore navigate o delle ore volate;
- annotazione che la stessa è emessa, per conto del cedente o prestatore, dal cessionario o committente ovvero da un terzo.
Soggetti che hanno una stabile organizzazione in Italia con residenza all’estero
Coloro che hanno una stabile organizzazione in Italia ma sono residenti all’estero, se vogliono aprire la Partita IVA, devono trasmettere la dichiarazione di inizio attività seguendo lo stesso iter dei residenti in Italia, quindi tramite invio telematico, presentandosi presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate di persona o tramite delegato oppure con raccomandata.
Come modificare la partita Iva
Se cambia uno degli elementi indicati nella Dichiarazione di inizio attività, bisogna inviare un nuovo modello entro 30 giorni dalla variazione.
Come chiudere la partita Iva
Se si desidera chiudere la Partita IVA, bisogna compilare lo stesso modello della Dichiarazione di inizio attività e trasmetterlo con le stesse modalità entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.
L'Agenzia delle entrate procede d'ufficio alla chiusura delle partite IVA di coloro che non hanno esercitato, nelle tre annualità precedenti attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali.
Aprire la partita IVA tramite PEC
Si può aprire Partita IVA anche inviando la Dichiarazione di inizio attività tramite PEC.
Il modello può essere sottoscritto con firma digitale, mentre se si utilizza la firma autografa, bisogna allegare una copia del documento di identità.
L’Agenzia delle Entrate provvede a comunicare all’indirizzo PEC utilizzato l’attribuzione della Partita IVA.