L’8 marzo del 2024 è stato pubblicato un avviso sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania inerente alla procedura da seguire per l’esecuzione dei provvedimenti di riconoscimento della Carta Elettronica del docente.
Se un docente a tempo determinato ottiene il riconoscimento della Carta del docente dopo essersi rivolto al Tribunale, deve seguire una delle procedure indicate dall’Ufficio scolastico regionale per ottenere l’accredito delle somme dovute.
Nel comunicato, è specificato che occorre fare riferimento al contenuto del provvedimento emanato dal giudice, poiché bisognerà seguire una procedura distinta a seconda che il provvedimento condanni l’amministrazione all’adempimento in forma specifica ovvero al risarcimento del danno per equivalente.
La Carta del docente ha un importo di 500 Euro e viene accreditata ogni anno.
Può essere utilizzata per acquistare beni e servizi che contribuiscono all’aggiornamento professionale del docente, come l’acquisto di corsi di formazione, libri sia in formato cartaceo che digitale o biglietti per assistere a spettacoli teatrali.
Qualora la cifra non venga interamente utilizzata, essa resta nella disponibilità del docente per l'anno scolastico successivo a quello della mancata utilizzazione.
Secondo quanto previsto dalla legge n. 107 del 2016 che ha istituito la Carta del docente, essa può essere utilizzata solo dal personale assunto a tempo indeterminato.
Recentemente, con L. 10 agosto 2023, n. 103, è stata riconosciuta la Card anche ai docenti precari, ma solo per l’anno 2023.
Il mancato riconoscimento ai docenti precari della Carta elettronica è stato considerato ingiusto da numerosi insegnanti a termine, i quali si sono rivolti all’autorità giurisdizionale per ottenere il beneficio.
Vediamo, in dettaglio, cos’è la Carta del docente, quali sono le sentenze più importanti relative al riconoscimento della Carta del docente agli insegnanti precari e quali sono le procedure per ottenere il riconoscimento del beneficio se viene emanata una sentenza favorevole.
Cos'è e a cosa serve la Carta del docente?
La Carta del docente è stata istituita con legge 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), all’art. 1 comma 121.
Si tratta di una Carta con cui possono essere effettuati acquisti per l'aggiornamento e la formazione dei docenti.
L’importa della Carta del docente è di 500 Euro per ogni anno scolastico ed è stata riconosciuta a:
- docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali a tempo pieno;
- docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali a tempo parziale;
- docenti che sono in periodo di formazione e prova;
- docenti dichiarati inidonei per motivi di salute;
- docenti in posizione fuori ruolo;
- docenti nelle scuole all'estero;
- docenti delle scuole militari.
La Carta del docente può essere utilizzata per:
- l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale;
- l’acquisto di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale;
- l'acquisto di hardware e software;
- l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
- l’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale;
- l’iscrizione a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Grazie all’applicazione web i docenti possono spendere l'importo assegnato utilizzando Buoni di spesa elettronici.
Basta accedere all’applicazione e creare un buono.
La creazione del buono genererà un codice identificativo (QR code) che potrà essere salvato sul dispositivo del docente o stampato e presentato all’esercente.
Sul sito del MIUR possono essere consultate le liste degli esercenti e degli enti di formazione ove è possibile utilizzare la Carta del docente.
Le sentenze che riconoscono il diritto dei docenti precari a ottenere la Carta del docente
Il mancato riconoscimento della Carta del docente agli insegnanti precari ha generato una serie di contenziosi.
Importante riportare i punti salienti di due pronunce fondamentali sul tema, che hanno riconosciuto il diritto dei docenti precari all’ottenimento dei benefici connessi al possesso della Carta del docente.
Il Consiglio di Stato, con sentenza del 16 marzo 2022 n. 1842, ha accolto il ricorso in appello contro la sentenza pronunciata in primo grado dal Tar.
In particolare, per il Consiglio di Stato è risultato fondato il motivo di appello relativo alla scelta del Ministero di escludere dal beneficio della Carta del docente il personale con contratto a tempo che veniva censurata sotto i profili dell’irragionevolezza e della contrarietà ai principi di non discriminazione e di buon andamento della P.A.
Secondo il Consiglio di Stato, in effetti, la sentenza appellata “ricostruisce – come condivisibilmente lamentano gli appellanti – un sistema di formazione “a doppia trazione”: quella dei docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e quindi sostenuta sotto il profilo economico con l’erogazione della Carta, e quella dei docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcuna obbligatorietà e, dunque, alcun sostegno economico”.
Tale sistema, tuttavia, ha chiarito il Consiglio di Stato, “collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.: invero, la differenziazione appena descritta collide con l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti”.
Altra fondamentale pronuncia sul tema è quella della Corte di Giustizia dell’Unione europea, resa con l'ordinanza 18 maggio 2022 (causa C-450/21).
La Corte di Giustizia ha enunciato il seguente principio di diritto: “La clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, mediante una carta elettronica che può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, ad altre attività di formazione e per l’acquisto di servizi di connettività al fine di assolvere l’obbligo di effettuare attività professionali a distanza”.
Le ultime novità normative in tema di Carta del docente (il decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69 convertito, con modificazioni, dalla L. 10 agosto 2023, n. 103)
Con decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69 convertito, con modificazioni, dalla L. 10 agosto 2023, n. 103, all’art. 15 la Carta del docente è stata riconosciuta, per l'anno 2023, anche ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile.
Il procedimento da seguire per ottenere la Carta del docente in caso di sentenza favorevole
L’8 marzo del 2024 è stato pubblicato un comunicato sul sito dell’Ufficio scolastico regionale della Campania in cui vengono spiegate le due procedure differenti da seguire in caso di sentenza favorevole.
Se un docente a tempo determinato, dunque, ottiene il riconoscimento della Carta del docente dopo essersi rivolto al Tribunale, deve seguire una delle seguenti procedure per ottenere l’accredito.
Condanna dell’Amministrazione all’adempimento in forma specifica
Nell’ipotesi in cui il provvedimento giurisdizionale condanni l’Amministrazione all’adempimento in forma specifica, cioè all’accredito della somma al docente sulla Carta Elettronica, la domanda dovrà essere inoltrata seguendo la procedura descritta al seguente link.
Quanto alle richieste di riconoscimento del bonus Carta del Docente, è necessario trasmettere copia della sentenza al Ministero dell'Istruzione e del Merito all'indirizzo di posta certificata: dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it.
Nella richiesta dovrà essere indicato il codice fiscale del docente e gli anni rispetto ai quali il contributo è stato accordato.
Al termine della procedura, la somma verrà accreditata sul borsellino elettronico del docente.
Risarcimento del danno per equivalente
Nell’ipotesi in cui il provvedimento giurisdizionale condanni l’Amministrazione al risarcimento per equivalente, la competenza è dell' Ufficio scolastico regionale.
La domanda va dunque indirizzata all’USR Campania- Ufficio II pec: drca@postacert.istruzione.it.