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16 Ottobre 2024
13:30

Cambiano le detrazioni e arriva il quoziente familiare con la manovra 2025: cos’è e come funziona

Il Governo Meloni nella Manovra 2025 approverà un quoziente familiare collegando le detrazioni fiscali (spese sanitarie, mutui, sport figli ecc.) al numero di figli in famiglia e un abbassamento delle detrazioni in base al reddito del contribuente (riduzione del tetto di 120 mila euro).

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Cambiano le detrazioni e arriva il quoziente familiare con la manovra 2025: cos’è e come funziona
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
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Il Governo sta studiando l'introduzione di un quoziente familiare e un tetto massimo alle detrazioni fiscali dal 2025.

Scatterà un riordino delle detrazioni fiscali collegato al reddito del contribuente (verrà abbassato il tetto di 120 mila euro) ed alla composizione del nucleo familiare, quindi al numero di figli presenti nella famiglia.

Quindi il riordino delle tax expenditures fa rotta sulle detrazioni fiscali del 730 e del Modello Redditi Persone Fisiche.

L'obiettivo è premiare le famiglie più numerose e con redditi più bassi, mentre l'impatto negativo della riduzione delle detrazioni fiscali potrebbero averlo le famiglie senza figli o con meno figli e, soprattutto, i contribuenti con un reddito più alto.

Quoziente familiare: come funziona

In sostanza il Governo sta pensando di collegare le detrazioni fiscali e quindi l'ammontare delle detrazioni Irpef di cui il contribuente singolarmente ad oggi può beneficiare alla composizione del nucleo familiare.

Si tratta di una importante novità e in qualche modo rivoluzione, perché il sistema tributario italiano in materia di detrazioni collegate alle spese sostenute, è collegato, ai sensi del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui redditi) alla situazione fiscale del singolo contribuente, con coinvolgimento dei familiari solo per le detrazioni per familiari a carico o comunque per i familiari che posseggono un reddito complessivo nell'anno d'imposta non superiore a 2.840,51 euro, elevato a 4.000 euro per i figli under 24 anni.

La novità è che le detrazioni fiscali che il contribuente può beneficiare saranno collegate ad un quoziente familiare, ossia cambiano le detrazioni effettivamente spettanti in base ai figli e familiari presenti in famiglia.

Il riferimento del Governo è al quoziente familiare applicato per il Superbonus, che appunto collega il reddito complessivo familiare ad un coefficiente. In questo meccanismo di calcolo si tiene conto anche del reddito dei familiari.

Quali detrazioni fiscali avranno un tetto massimo

Il Governo sta lavorando sulla revisione di tutte le detrazioni fiscali, da quelle del 19% per spese mediche, interessi su mutui, ecc. a quelle per ristrutturazioni edilizie (viene confermata la detrazione del 50% per ristrutturazioni ma solo per la prima casa).

Quindi il Governo non intende escludere, probabilmente, alcuna detrazione fiscale di quelle che il contribuente può beneficiare nel modello 730 o nel Modello Redditi Persone Fisiche.

Non vi sarà retroattività, quindi il taglio eventuale delle detrazioni fiscali sarà per l'anno d'imposta 2025, dichiarato nel 730 del 2026 per intenderci.

Detrazioni fiscali ridotte in base al reddito

Il tetto massimo sarà mobile e collegato non solo alla composizione del nucleo familiare ma anche al reddito del contribuente.

Già nell'anno d'imposta 2024 è in vigore un meccanismo di riduzione delle detrazioni fiscali per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 120 mila euro.

Dall’anno d’imposta 2020, infatti, quindi già da qualche anno, la detrazione dall’imposta lorda per alcune delle spese indicate nell’art. 15 del TUIR, ossia le detrazioni d'imposta del 19% tra le quali rientrano le detrazioni per spese mediche e sanitarie, per interessi passivi mutuo,, ecc., varia in base all’importo del reddito complessivo.

In particolare, la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino ad euro 120.000.

In caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari ad euro 240.000 (art. 15, comma 3-bis, del TUIR).

In particolare le detrazioni spettano per la parte corrispondente "al rapporto tra l'importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro".

Chi sarà penalizzato dal taglio delle detrazioni fiscali

L'intenzione del Governo, che probabilmente sarà approvata, è quella di abbassare ulteriormente questa soglia di reddito, definendo quindi un meccanismo di riduzione fino ad azzeramento delle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi più alti.

Considerato che tutte le misure del Governo, dalla conferma delle aliquote Irpef alle revisioni delle detrazioni per lavoro dipendente, si concentrano sui redditi fino a 50.000 / 60.000 euro, c'è da aspettarsi che per i contribuenti oltre tale soglia di reddito possano cambiare in maniera anche sensibile i diritti in termini di detrazioni fiscali per oneri e spese sostenute nell'anno d'imposta 2025, ivi compreso le spese sanitarie.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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