Il Bonus di Natale fino a 100 euro netti è un'indennità riconosciuta ai lavoratori dipendenti in busta paga in occasione della tredicesima 2024 e spetta esclusivamente ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro, nonché coniuge e almeno un figlio a carico. E' stato approvato l'emendamento che lo introduce nel Decreto Omnibus.
Spetta altresì ad alcune famiglie monogenitoriali.
Non spetta ai lavoratori incapienti. Non spetta alle famiglie nelle quali lavorano entrambi i genitori.
Il bonus è pari a 8,33 euro netti per ogni mese lavorato nell'anno 2024.
Vediamo a chi spetta, i requisiti, come richiederlo, come si calcola il bonus di 100 euro.
Bonus 100 euro: come richiederlo
Per aver diritto al bonus di 100 euro a Natale 2024 in busta paga, i lavoratori devono attestare il possesso dei requisiti richiesti dalla norma, quindi occorre una domanda al datore di lavoro con attestazione dei requisiti.
Al pagamento provvede il sostituto d'imposta, ossia il datore di lavoro.
I requisiti relativi alla condizione familiare ed al reddito complessivo sono certificati dal lavoratore, mentre quelli relativi al reddito da lavoro dipendente e capienza fiscale sono verificati direttamente dal datore di lavoro.
A chi spettano i 100 euro di bonus a Natale
Il testo ufficiale dell'emendamento approvato chiarisce chi sono i beneficiari dell'indennità fino a 100 euro erogata in occasione della tredicesima 2024.
Il bonus di Natale fino a 100 euro spetta ai lavoratori dipendenti.
Non spetta ai collaboratori coordinati e continuativi, non spetta ai lavoratori autonomi con partita IVA, spetta unicamente ai lavoratori dipendenti ed è collegato alla percezione della tredicesima mensilità o gratifica natalizia.
Il Bonus di Natale di 100 euro spetta ad un solo genitore lavoratore dipendente, non può mai spettare ad entrambi i lavoratori dipendenti (salvo il caso del coniuge che ha lavorato percependo meno di 2.840,51 euro) perché è necessario che uno dei due coniugi sia a carico dell'altro.
Requisiti da possedere
Per ottenerlo occorre rientrare nei seguenti requisiti:
Tipologia di requisito: | Requisito da possedere: |
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Requisito reddituale | "Reddito complessivo ai fini Irpef non superiore a 28.000 euro" |
Requisito familiare | "il lavoratore ha il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917" ossia coniuge a carico (reddito complessivo fino a 2.840,51 euro) e figlio a carico (reddito complessivo fino a 2.840,51 euro per over 24 e fino a 4.000 euro per under 24 anni). |
Requisito familiare alternativo | "oppure ha almeno un figlio che si trova in tali condizioni e per il quale sussistano anche le circostanze previste dall’articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, dello stesso testo unico delle imposte sui redditi" |
Requisito di capienza fiscale | "l"imposta lorda determinata sui redditi di cui all’articolo 49 del citato testo unico delle imposte sui redditi, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), del medesimo articolo, percepiti dal lavoratore, è di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del citato testo unico delle imposte sui redditi". |
Reddito complessivo non superiore a 28 mila euro
Per quanto riguarda il requisito reddituale del possesso di un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro nell'anno 2024, il richiamo è alla normativa fiscale ai sensi del TUIR.
Si parla di reddito complessivo ai fini Irpef, quindi se il lavoratore ha altri redditi imponibili fiscali nell'anno d'imposta 2024, che poi andrà a dichiarare nel modello 730/2024, andranno considerati ai fini del calcolo del reddito complessivo.
In particolare, se ad esempio il lavoratore dipendente ha un reddito da lavoro dipendente inferiore ai 28 mila euro (quindi rientrerebbe nei requisiti) ma ha anche un reddito derivante da canoni di locazione o redditi derivanti da precedenti rapporti di lavoro oppure redditi di capitale che rientrano nel reddito complessivo, questi vanno considerati.
Il testo normativo che introduce il Bonus di 100 euro prevede specificamente che "ai fini della determinazione del reddito complessivo di cui al comma 1, lettera a), rileva anche la quota esente dei redditi agevolati ai sensi dell’articolo 44, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dell’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, dell’articolo 5, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, e dell’articolo 5 del decreto legislativo 27 dicembre 2023, n. 209. Il medesimo reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze di cui all’articolo 10, comma 3-bis, del citato testo unico delle imposte sui redditi".
Quindi si considera il reddito complessivo al netto del reddito dell'abitazione principale o prima casa, ma si considerano anche i redditi agevolati quali il reddito agevolato per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero, dei lavoratori impatriati e rientro dei cervelli.
In merito ad eventuali redditi da regime forfettario, bisogna attendere la pronuncia dell'Agenzia delle Entrate, perché ad esempio in materia di detrazioni fiscali, il reddito da regime forfettario viene considerato, anche se è assoggettato ad imposta sostitutiva.
Requisiti familiari
Un altro requisito da possedere, unitamente al requisito del reddito complessivo non superiore a 28 mila euro è quello relativo alla composizione familiare.
La norma richiede che "Il lavoratore ha il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917".
Quindi il lavoratore dipendente deve avere il coniuge in costanza di matrimonio e poi la coppia deve avere almeno un figlio.
Sia il coniuge che il figlio devono trovarsi nelle condizioni di cui all'art. 12, comma 2 del TUIR, ossia devono possedere un "un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonchè quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Per i figli di età non superiore a ventiquattro anni il limite di reddito complessivo di cui al primo periodo è elevato a 4.000 euro".
Oltre che le famiglie con due genitori, coniugi, quindi sposati e non separati ed almeno un figlio, con coniuge e almeno un figlio a carico del contribuente lavoratore dipendente che richiede il bonus di 100 euro in occasione della tredicesima 2024, la norma prevede un altro caso: "oppure ha almeno un figlio che si trova in tali condizioni e per il quale sussistano anche le circostanze previste dall’articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, dello stesso testo unico delle imposte sui redditi".
L'art. 12, comma 1, lettera c), decimo periodo richiamato è il seguente: "Se l'altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, per il primo figlio si applicano, se più convenienti, le detrazioni previste alla lettera a)".
Quindi il bonus di 100 euro spetta anche ai genitori che hanno almeno un figlio e la famiglia si trova nelle condizioni di cui sopra. Ossia la famiglia è monogenitoriale per morte dell'altro genitore, oppure un genitore non ha riconosciuto i figli naturali, oppure il figlio è adottivo oppure il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato.
Requisito di capienza fiscale
Un ulteriore requisito da possedere unitamente al reddito complessivo ai fini Irpef fino a 28 mila euro ed i requisiti familiari, è un requisito di capienza fiscale: "l’imposta lorda determinata sui redditi di cui all’articolo 49 del citato testo unico delle imposte sui redditi, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), del medesimo articolo, percepiti dal lavoratore, è di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del citato testo unico delle imposte sui redditi".
Questo requisito vuol dire che l'imposta lorda Irpef, applicando le aliquote Irpef 2024 al solo rapporto di lavoro dipendente (quindi non al reddito complessivo ai fini Irpef che considera tutti i redditi posseduti), deve essere superiore alla detrazione per lavoro dipendente. Nella sostanza il contribuente lavoratore dipendente che richiede il bonus fino a 100 euro, deve pagare, sul reddito da lavoro dipendente, almeno 1 euro di imposta Irpef, ossia essere capiente, non trovarsi nella condizione che la detrazione per lavoro dipendente azzera l'imposta lorda Irpef.
Calcolo bonus di Natale: fino a 100 euro in base ai mesi lavorati
Tutti i lavoratori dipendenti che rientrano nei requisiti percepiscono 100 euro netti?
La risposta è no.
La norma prevede che "L’indennità non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente", quindi è esentasse ma soprattutto che "è rapportata al periodo di lavoro".
Questo vuol dire che il lavoratore dipendente ha diritto a 100 diviso 12 = 8,33 euro per ogni mese lavorato nell'anno 2024 per il quale ha percepito redditi da lavoro dipendente.
Quindi ad esempio se un lavoratore ha lavorato 6 mesi, avrà diritto a 50 euro e non a 100 euro.
Quando vengono pagati i 100 euro in busta paga
La norma prevede che i sostituti d'imposta, quindi i datori di lavoro, "riconoscono l’indennità… unitamente alla tredicesima mensilità su richiesta del lavoratore, che attesta per iscritto di avervi diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli, e verificano in sede di conguaglio la spettanza della stessa. Qualora in tale sede l’indennità si riveli non spettante, i medesimi sostituti d’imposta provvedono al recupero del relativo importo. I sostituti d’imposta compensano il credito maturato ai sensi del comma 1 mediante compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a partire dal giorno successivo all’erogazione in busta paga dell’indennità".
Questo vuol dire che in occasione del pagamento della tredicesima, i datori di lavoro nella loro qualità di sostituti d'imposta, sono obbligati ad erogare il bonus fino a 100 euro, calcolato in base ai mesi lavorati nell'anno, ma solo ai lavoratori che attestano per iscritto, quindi autocertificano al datore di lavoro, il diritto al bonus di 100 euro, indicando il codice fiscale del coniuge a carico e il codice fiscale del figlio a carico. Il lavoratore deve altresì attestare di avere diritto, sostanzialmente comunicando al datore di lavoro, di non avere altri redditi che comportano il superamento dei 28 mila euro di reddito complessivo ai fini Irpef nell'anno d'imposta 2024.
I datori di lavoro a quel punto devono verificare il possesso dei requisiti di natura reddituale e di capienza fiscale, ossia verificano se il lavoratore ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 28 mila euro e se questi ha una imposta lorda ai fini Irpef superiore al reddito da lavoro dipendente, e poi erogare il bonus di 100 euro in busta paga.
Il datore di lavoro compensa in F24 tutti i bonus erogati ai dipendenti.
Recupero 100 euro nel 730/2025
Il lavoratore dipendente che non abbia ricevuto i 100 euro in busta paga ma che sia in possesso dei requisiti può recuperarli presentando la dichiarazione dei redditi.
La norma prevede che l'indennità "è rideterminata nella dichiarazione dei redditi presentata dal contribuente, ed è riconosciuta anche qualora non sia stata erogata dal sostituto d’imposta ovvero se le remunerazioni percepite non sono state assoggettate a ritenuta. L’indennità risultante dalla dichiarazione dei redditi è computata nella determinazione del saldo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Qualora l’indennità erogata dal sostituto d’imposta risulti non spettante o spettante in misura inferiore, il relativo importo è restituito in sede di dichiarazione".