Grandi novità potrebbero arrivare dal 2025 per quanto riguarda i bonus fiscali per la casa. Ristrutturazione, risparmio energetico, bonus mobili, cambieranno volto dal prossimo anno secondo le intenzioni del governo, sia per la prima che per la seconda casa.
Il fine ultimo è introdurre una stretta sugli incentivi fiscali. E’ stata la stessa premier Giorgia Meloni, dall’assemblea di Confindustria, di qualche giorno fa ad aver annunciato l’addio ai bonus edilizi “sulle seconde e terze case“.
Bonus ristrutturazione 2025: cosa cambia
Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione, la detrazione Irpef concessa per interventi di recupero del proprio immobile, fino alla fine del 2024 ha aliquota alta, ossia al 50% e con tetto massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Ciò significa che effettuando lavori di ristrutturazione di casa si potrà godere di uno sconto sull’Irpef da pagare del 50%, direttamente nella denuncia dei redditi e per 10 anni.
Tra gli interventi ammessi alla detrazione troviamo:
- Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- Realizzazione di servizi igienici;
- Sostituzione di infissi e serramenti;
- Risparmio energetico e bonifica dell’amianto;
- Eliminazione delle barriere architettoniche;
- Prevenzione di infortuni domestici
Dal 1° gennaio 2025 tale aliquota scenderà al 36% e il tetto massimo di spesa ammesso alla detrazione sarà di 48mila euro per immobile.
Rimarranno le regole attuali per quanto riguarda il pagamento delle spese, ossia in modalità tracciabile, con bonifico parlante, bancario o postale.
Bonus ristrutturazione solo per la prima casa
Il bonus sarà inoltre concesso, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni, solo per la prima casa, eliminando agevolazioni per interventi minori e introducendo una selezione rigorosa degli interventi che puntano a raggiungere gli obiettivi della direttiva europea sulle Case Green.
Addio ecobonus, arrivano i certificati bianchi
Potrebbe cambiare radicalmente volto l’ecobonus, la detrazione Irpef al 50 e 65% fino al 31 dicembre 2024, a seconda dei lavori, prevista per il recupero energetico del proprio immobile.
Tra gli interventi ammessi troviamo la riqualificazione energetica di edifici esistenti volti a conseguire un risparmio del fabbisogno di energia primaria, interventi sull’involucro degli edifici, installazione di pannelli solari, fino alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, acquisto e posa in opera delle schermature solari, nonché di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative. Nell’ecobonus anche la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione e l’ acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.
Il Piano Strutturale di Bilancio (PSB) proposto dal Governo italiano introduce una strategia innovativa per incentivare l'efficienza energetica degli edifici residenziali, riducendo il ricorso alle detrazioni fiscali come l'ecobonus appunto e la creazione di un mercato dei certificati bianchi per il settore residenziale civile, un sistema già utilizzato nel comparto industriale.
I certificati bianchi, o titoli di efficienza energetica, sono titoli negoziabili che attestano il risparmio energetico ottenuto attraverso interventi di miglioramento delle prestazioni. L'idea del Governo è di estendere questo meccanismo alle abitazioni private. In pratica, chi possiede edifici con elevata efficienza energetica potrà vendere i propri certificati a soggetti con immobili meno efficienti, creando un incentivo economico per l'adozione di soluzioni energetiche migliori senza gravare sulle casse pubbliche. Il PSB si allinea con la direttiva europea sulle Case Green, che fissa l’obiettivo di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020.
Bonus mobili: addio dal 2025?
Potrebbero scomparire, se non verranno aggiunte proroghe dell’ultima ora, il bonus mobili, la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici che servono ad arredare la casa oggetto di lavori di ristrutturazione.
L’ultima legge di bilancio ha previsto che si può beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. Dal 2025, a meno di proroghe, il bonus mobili sparirà.