L’art. 48 della Costituzione è inserito nella Parte I “Diritti e doveri dei cittadini”, Titolo IV della Costituzione “Rapporti politici”.
L’art. 48 della Costituzione riguarda il diritto di voto, che può essere esercitato da tutti, uomini e donne, al compimento dei 18 anni di età.
Votare è un dovere civico, questo vuol dire che, qualora non venga esercitato il diritto di voto, la persona non può essere sanzionata.
Il voto è personale, eguale, libero e segreto.
Viene assicurato l’esercizio del diritto di voto anche a coloro che risiedono all’estero e a tal fine è istituita una circoscrizione estero.
Il diritto di voto non può essere limitato, a meno che la limitazione avvenga per incapacità civile, per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale previsti dalla legge.
Vediamo il testo aggiornato della norma, il commento e la spiegazione semplice.
Art. 48 della Costituzione: testo aggiornato
Ecco il testo aggiornato dell’art. 48 della Costituzione:
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”.
Art. 48 della Costituzione: commento e spiegazione semplice
L’art. 48 della Costituzione disciplina il diritto di voto, che è un diritto fondamentale nella nostra Costituzione, in quanto direttamente collegato al principio democratico, espresso all’art. 1.
La nostra è, infatti, una Repubblica democratica: questo vuol dire che il potere è del popolo e viene esercitato in forma diretta o indiretta.
Una delle modalità in cui il popolo esercita il potere democratico in via diretta è rappresentato dal referendum abrogativo.
Con il referendum abrogativo, infatti, viene chiesto ai cittadini se vogliono o meno abrogare una legge e, nel caso in cui l’esito del referendum sia positivo, è disposta l’abrogazione della legge stessa.
L’esercizio del diritto di voto è una delle manifestazioni della democrazia indiretta: i cittadini si recano alle urne per votare i propri rappresentanti che siedono in Parlamento, e che saranno chiamati, dunque, ad approvare le leggi che regolamentano la vita dei cittadini stessi.
Elettorato attivo e passivo
L’esercizio del diritto di voto si acquisisce con la maggiore età.
Bisogna effettuare, però, una distinzione tra elettorato attivo (votare) ed elettorato passivo (essere eletti).
Quanto all’elettorato attivo, può essere esercitato al compimento dei 18 anni per entrambe le Camere, Camera dei deputati e Senato della Repubblica.
Quanto all’elettorato passivo, invece, per essere eletti alla Camera dei deputati è necessario aver compiuto 25 anni, per essere eletti al Senato della Repubblica, è necessario aver compiuto 40 anni.
Caratteristiche del diritto di voto
Il voto ha una serie di caratteristiche:
- è personale: non si può votare per delega, bisogna votare in prima persona;
- è eguale: ogni voto ha lo stesso valore, non ci sono voti che contano più degli altri;
- è libero: nessuno può essere obbligare a votare, nè tantomeno a votare una determinata persona;
- è segreto: ognuno ha il diritto di tenere segreto il proprio voto, non può assolutamente essere obbligato a rivelarlo.
Limitazioni al diritto di voto
Il diritto di voto non può essere assolutamente limitato.
Le uniche ipotesi in cui tale limitazione può verificarsi sono espressamente stabilite dalla Costituzione:
- per incapacità civile;
- per effetto di sentenza penale irrevocabile;
- nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
L’art. 48 della Costituzione spiegato ai bambini
Tutti noi abbiamo il diritto di votare.
Votare è un dovere civico: così è scritto nella Costituzione, all’art. 48.
Questo vuol dire che andare a votare è molto importante, poiché ci permette di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento, cioè i deputati e i senatori.
Deputati e senatori sono coloro che, in Parlamento, hanno il delicato compito di approvare le leggi, cioè le regole che bisogna rispettare nella convivenza quotidiana.
Si può andare a votare quando si diventa maggiorenni ovvero quando si compiono i 18 anni.
Il diritto di voto è libero, cioè nessuno può essere obbligato a votare.
Il voto, poi, è segreto, poiché se si sceglie di non dire per chi si vuole votare, si deve essere liberi di farlo.
Il voto, inoltre, è eguale, questo vuol dire che ogni voto è uguale a un altro, nessun voto può essere più importante di un altro.
Il voto, infine, è personale, perché ognuno, il giorno delle votazioni, deve recarsi personalmente a votare.
In poche parole, votare è un diritto e un dovere che ognuno di noi possiede e che non ci può essere tolto: ci è riconosciuto dalla nostra Costituzione, che è la norma più importante di tutte, poiché contiene i nostri diritti e i nostri doveri.
Votare, in sostanza, significa scegliere: scegliere chi ci rappresenta in Parlamento, scegliere chi approverà le leggi, chi prenderà decisioni importanti per tutti i cittadini.
Possono votare tutti i cittadini, gli uomini e le donne.
Questo fatto non è scontato, poiché il diritto di voto non sempre è stato riconosciuto a tutti.
Le donne, ad esempio, per molto tempo non hanno potuto votare.
In Italia, le donne hanno votato tutte per la prima volta il 2 giugno del 1946: questa data, dunque, è una data molto importante, che ci fa anche comprendere il significato profondo del diritto di voto e quanto sia importante esercitarlo.