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29 Novembre 2023
17:00

Art. 477 c.c. “Donazione, vendita e cessione dei diritti di successione”: commento e spiegazione

L'art. 477 c.c., rubricato “Donazione, vendita e cessione dei diritti di successione”, rientra nel Libro II, Titolo I, Capo V, Sezione I del Codice Civile. Vediamo la norma, il commento e la spiegazione, ma anche la casistica della giurisprudenza.

Art. 477 c.c. “Donazione, vendita e cessione dei diritti di successione”: commento e spiegazione
Dottoressa in Giurisprudenza
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L’articolo 477 del Codice Civile, rubricato “Donazione, vendita e cessione dei diritti di successione”, rientra nel Libro II – Delle successioni, Titolo I – Disposizioni generali sulle successioni, Capo V – Dell'accettazione dell'eredità, Sezione I – Disposizioni generali.

La successione è una fase di passaggio in cui una persona (ovvero il successore o avente causa) subentra alla posizione giuridica di un'altra (l'autore o dante causa).

L’accettazione dell’eredità, che produce l’effetto dell’acquisto, consiste in una manifestazione unilaterale e irrevocabile.

Vediamo il testo aggiornato della norma, il commento e la spiegazione semplice.

Art. 477 c.c.: testo aggiornato

Ecco il testo aggiornato e quindi ufficiale dell’art. 477 del Codice Civile:

La donazione, la vendita o la cessione, che il chiamato all'eredità faccia dei suoi diritti di successione a un estraneo o a tutti gli altri chiamati o ad alcuno di questi, importa accettazione dell'eredità”.

Articolo 477 del Codice Civile: commento e spiegazione

Il legislatore identifica alcune ipotesi tipiche e legali di accettazione tacita dell'eredità: si tratta di contratti bilaterali a titolo gratuito e oneroso.

E’ il caso della donazione, della vendita e della cessione per il cui compimento non è possibile prescindere dalla manifestazione della volontà del chiamato.

Casistica giurisprudenziale in tema di art. 477 c.c.

Vediamo la casistica della giurisprudenza in tema di art. 477 c.c.

Corte di Cassazione, sezione TRI, sentenza 16 maggio 2007, n. 11213
Il giudicato può spiegare efficacia riflessa anche nei confronti di soggetti estranei al rapporto processuale, quando contenga (come nel caso) un'affermazione obiettiva di verità (decadenza del chiamato con testamento dal diritto ad accettare l'eredità, pronunciata su domanda di alcuni eredi legittimi) che non ammette la possibilità di un diverso accertamento, qualora (come nella specie) siffatta efficacia non si risolve in un pregiudizio giuridico, ma addirittura in un beneficio per il terzo estraneo al giudizio (qui, l'altro erede legittimo), non essendo sufficiente l'autonomia del soggetto titolare di una pretesa analoga a quella dei partecipanti al giudizio ad escludere una estensione oggettiva del giudicato”.

La Suprema Corte di Cassazione nella fattispecie ha avuto modo di precisare che tale autonomia non aveva impedito al soggetto estraneo alla vicenda processuale, ma pur sempre titolare di una pretesa analoga, a far valere in fatto, a proprio favore, in via transattiva – "rinunziando agli effetti di quella sentenza a fronte dell'attribuzione in proprietà di un certo numero di immobili facenti parte dell'asse ereditario" – la "obiettiva verità" della intervenuta decadenza contenuta nel giudicato formatosi fra altri.

Corte di Cassazione, sezione 3, sentenza 5 luglio 1990, n. 7067
Il diritto di prelazione agraria (nella specie del proprietario del fondo confinante) non spetta quando oggetto della vendita sia una quota dell'eredità, ancorché contestualmente alla vendita della quota le parti abbiano, provveduto, mediante divisione, alla attribuzione reciproca di beni individuati a determinati, trattandosi di due negozi autonomi e distinti, poiché la causa del primo è lo scambio di un diritto contro una somma di denaro mentre la causa del secondo e la cessazione dello stato di comunione”.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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