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9 Agosto 2023
13:00

Art. 319 c.p., Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio

L’art. 319 del Codice Penale, rubricato “Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” è previsto all'interno dei delitti contro la pubblica amministrazione.

Art. 319 c.p., Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio
Dottoressa in Giurisprudenza
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L’art. 319 del Codice Penale, rubricato “Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”, dispone che:

Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per avere omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri d'ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei a dieci anni”.

Procedibilità: d'ufficio
Competenza: Tribunale collegiale
Arresto: facoltativo
Fermo: facoltativo
Custodia cautelare in carcere: consentita
Altre misure cautelari personali: consentite
Termine di prescrizione: 10 anni

La norma disciplina la cd. corruzione propria riguardante il mercimonio per l’omissione o il ritardo del compimento di un atto contrario ai doveri del funzionario.

Per potersi integrare il reato di corruzione propria, è sufficiente la generica competenza del funzionario dovuta alla sua appartenenza all’ufficio pubblico che gli consente di realizzare l’attività – o qualsiasi tipo di ingerenza – illegittima tale da influenzare l’emanazione dell’atto amministrativo in oggetto.

E’ necessario però dimostrare che l’atto contrario all’ufficio o servizio sia la causa dell’accettazione della promessa di denaro o della consegna dell’utilità illegittimamente concordata.

E’ ammesso il tentativo sotto forma di induzione.

L'elemento soggettivo è il dolo generico consistente cioè nella rappresentazione, da parte del pubblico agente, delle conseguenze illecite da voler raggiungere.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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