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7 Ottobre 2023
17:00

Art. 268 c.p, Parificazione degli Stati alleati

L'art. 268 c.p. rubricato "Parificazione degli Stati alleati", rientra nel Libro II, Titolo I, Capo I del Codice Penale. Vediamo la norma, la sua spiegazione e gli orientamenti della giurisprudenza.

Art. 268 c.p, Parificazione degli Stati alleati
Dottoressa in Giurisprudenza
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L’articolo 268 del Codice Penale, rientra nel Libro II – Dei delitti in particolare, Titolo I – Dei delitti contro la personalità dello Stato, Capo I – Dei delitti contro la personalità internazionale dello Stato, rubricato come "Parificazione degli Stati alleati",

Il testo aggiornato dell'art. 268 c.p. dispone:

"Le pene stabilite negli articoli 247 e seguenti si applicano anche quando il delitto è commesso a danno di uno Stato estero alleato o associato, a fine di guerra, con lo Stato italiano".

La necessità avvertita dal legislatore è quella di sanzionare tutti quei comportamenti illeciti che, idonei a ledere gli interessi dello Stato italiano, degli alleati e degli associati.

Uno stato si dice alleato in virtù di un consolidato rapporto diplomatico, così come lo stato associato è tale in forza di uno stato di fatto e non di un accordo pattizio.

Vediamo l'orientamento della giurisprudenza:

Corte di Cassazione, sezione 1, sentenza 27 febbraio 1970, n. 185
"Integra la fattispecie del reato di spionaggio militare previsto dall'art. 257 cp, indipendentemente da qualsiasi riferimento all'art. 268 cp, l'aver procacciato all'Unione Sovietica un documento segreto relativo ai movimenti di aerei da combattimento stanziati in Spagna presso una base della N.A.T.O. e operanti nel quadro dell'alleanza politico e militare stabilita tra lo Stato Italiano e gli Stati Uniti d'America per mezzo del Patto Atlantico".

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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