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7 Ottobre 2023
9:00

Art. 267 c.p., Disfattismo economico

L'art. 267 c.p., rubricato "Disfattismo economico", rientra nel Libro II, Titolo I, Capo I del Codice Penale. Vediamo la norma, la sua spiegazione e gli orientamenti della giurisprudenza.

Art. 267 c.p., Disfattismo economico
Dottoressa in Giurisprudenza
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L'articolo 267 del Codice Penale, di cui al Libro II – Dei delitti in particolare, Titolo I – dei delitti contro la personalità dello Stato, Capo I – Dei delitti contro la personalità internazionale dello Stato, è rubricato come "Disfattismo economico".

Il testo aggiornato dell'art. 267 c.p. dispone:

"Chiunque, in tempo di guerra, adopera mezzi diretti a deprimere il corso dei cambi, o ad influire sul mercato dei titoli o dei valori, pubblici o privati, in modo da esporre a pericolo la resistenza della nazione di fronte al nemico, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni e con la multa non inferiore a euro 3.098.

Se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero, la reclusione non può essere inferiore a dieci anni.

La reclusione è non inferiore a quindici anni se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze col nemico".

Procedibilità: d'ufficio
Competenza: Corte d'Assise
Arresto: obbligatorio
Fermo: consentito
Custodia cautelare in carcere: consentita
Altre misure cautelari personali: consentite
Termine di prescrizione: 24 anni

Il legislatore getta le basi per la tutela e salvaguardia delle condizioni economiche interne al Paese anche nel caso del sussistente tempo bellico.

Il bene giuridico tutelato è proprio il normale andamento del mercato economico in tempo di guerra e la disciplina rappresenta una forma particolare del reato di aggiotaggio, di cui all'art. 501 c.p.

I mezzi diretti a al disfattismo devono anche essere idonei al compimento così come idonei a mettere in pericolo la resistenza organizzata dello Stato italiano.

Non si ritiene configurabile il tentativo.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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