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15 Settembre 2023
15:00

Art. 254 c.p.: Agevolazione colposa

L'art. 254 c.p., rubricato "Agevolazione colposa”, rientra nel Libro II, Titolo I, Capo I del Codice. Vediamo il testo aggiornato della norma e la sua spiegazione.

Art. 254 c.p.: Agevolazione colposa
Dottoressa in Giurisprudenza
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L’articolo 254 del Codice Penale, di cui al Libro II – Dei delitti in particolare, Titolo I – Dei delitti contro la personalità dello Stato, Capo I – Dei delitti contro la personalità internazionale dello Stato, è rubricato "Agevolazione colposa”.

Il testo aggiornato dell'art. 254 c.p. dispone:

Quando l'esecuzione del delitto preveduto dall'articolo precedente è stata resa possibile, o soltanto agevolata, per colpa di chi era in possesso o aveva la custodia o la vigilanza delle cose ivi indicate, questi è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.

Procedibilità: d'ufficio
Competenza: Tribunale monocratico (udienza preliminare)
Arresto: facoltativo
Fermo: non consentito
Custodia cautelare in carcere: consentita
Altre misure cautelari personali: consentite
Termine di prescrizione: 6 anni

La disposizione tutela lo Stato in tempo sia di pace che di guerra affinché venga salvaguardata l'efficienza militare, impedendo la messa a repentaglio di strutture sensibili.

E’ configurabile il tentativo.

La norma intende perseguire penalmente colui il quale, pur avendo in custodia e/o vigilanza i beni così come enunciati dall'art. 253 c.p. e che, colposamente renda più agevole l'alterazione o la distruzione.

A carico di chi avrebbe avuto il compito di vegliare sui beni, per l'ordinamento, sussiste una cd. culpa in vigilando.

La culpa in vigilando attiene proprio alla colpa adducibile a chi, avendo l'obbligo di vegliare su una data circostanza, non adempia ai propri doveri di responsabilità oggettiva.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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