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19 Settembre 2023
15:00

Art. 250 c.p., Commercio col nemico

L'art. 250 c.p., rubricato "Commercio col nemico", rientra nel Libro II, Titolo I, Capo I del Codice. Vediamo la norma, la sua spiegazione e gli orientamenti della giurisprudenza.

Art. 250 c.p., Commercio col nemico
Dottoressa in Giurisprudenza
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L’articolo 250 del Codice Penale, rientra nel Libro II – Dei delitti in particolare, Titolo I – Dei delitti contro la personalità dello Stato, Capo I – Dei delitti contro la personalità internazionale dello Stato, rubricato Commercio col nemico”.

Il testo aggiornato dell’art. 250 c.p. dispone:

Il cittadino, o lo straniero dimorante nel territorio dello Stato, il quale, in tempo di guerra e fuori dei casi indicati nell'articolo 248, commercia, anche indirettamente, con sudditi dello Stato nemico, ovunque dimoranti, ovvero con altre persone dimoranti nel territorio dello Stato nemico, è punito con la reclusione da due a dieci anni e con la multa pari al quintuplo del valore della merce e, in ogni caso, non inferiore a euro 1.032”.

Procedibilità: d'ufficio
Competenza: Corte d'Assise
Arresto: obbligatorio
Fermo: consentito
Custodia cautelare in carcere: consentita
Altre misure cautelari personali: consentite
Termine di prescrizione: 10 anni

La ratio della norma è da rintracciarsi nell’evitare di intrattenere scambi commerciali tra privati cittadini, rispettivamente dello Stato italiano e dello Stato nemico, che possano incrementare le disponibilità di quest'ultimo.

Non è configurabile il tentativo.

Il reato punisce le condotte illegittime in quanto tali, bastando il la situazione di pericolo potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato e i suoi interessi, mettendo invece in una posizione di vantaggio i propri nemici.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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