Con il recente Decreto del Ministro della Giustizia del 7 agosto 2023, n. 110, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’11 agosto del 2023, è stato approvato il Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari.
Qual è l’oggetto del nuovo Decreto del Ministro della giustizia?
Con il nuovo Decreto sono stabiliti i criteri di redazione degli atti del processo civile.
Vengono inoltre stabiliti i limiti dimensionali che devono rispettare gli atti del processo civile per le cause di valore inferiore a euro 500.000.
Quali sono i criteri di redazione per le parti degli atti processuali?
Le regole poste dal nuovo D.M. contengono alcune indicazioni utili ad assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali.
A tal fine, nella redazione di atti di citazione, ricorsi, comparse di risposta, memorie difensive, controricorsi, atti di intervento e altri atti processuali, in quanto compatibili, bisogna seguire il seguente schema.
Intestazione
Deve contenere l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale viene proposta la domanda e della tipologia di atto.
Le parti
Devono essere indicati nome e cognome delle parti e tutte le altre indicazioni richieste dalla legge.
Parole chiave
Deve essere individuato l’oggetto del giudizio attraverso l’utilizzo di alcune parole chiave, massimo 20.
Le impugnazioni
Nelle impugnazioni vanno indicati gli estremi del provvedimento impugnato e l'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica.
Fatti e motivi in diritto
Vanno indicati i fatti e i motivi in diritto in maniera separata, e quanto alle impugnazioni vanno individuati i capi della decisione impugnata con i relativi motivi.
Nella parte in fatto, bisogna effettuare un preciso riferimento ai documenti offerti in comunicazione, che vanno indicati in ordine numerico e denominati in modo corrispondente al loro contenuto e preferibilmente va aggiunto un collegamento ipertestuale.
Con riguardo ai motivi di diritto, vanno indicate le eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si considerano rilevanti.
Le conclusioni
Nelle conclusioni vanno individuate in maniera distinta questioni pregiudiziali, preliminari e di merito ed eventuali questioni subordinate.
I mezzi di prova
I mezzi di prova vanno indicati in maniera specifica: va effettuato un indice dei documenti prodotti e preferibilmente va aggiunto un collegamento ipertestuale.
Il valore della controversia
Va espressamente indicato il valore della controversia.
Quali sono i limiti dimensionali degli atti processuali?
Nel D.M. vengono previsti limiti dimensionali precisi per gli atti processuali:
- atto di citazione, comparsa di risposta, memoria difensiva, atti di intervento e chiamata di terzi, comparse e note conclusionali, atti introduttivi dei giudizi di impugnazione: 80. 000 caratteri corrispondenti a circa 40 pagine;
- memorie, repliche e altri atti: 50.000 caratteri, corrispondenti approssimativamente a 26 pagine;
- note scritte in sostituzione dell'udienza quando non è necessario svolgere attività difensive possibili soltanto all'udienza: 10.000 caratteri.
Nel conteggio non vanno computati gli spazi.
Quali sono le esclusioni dai limiti dimensionali?
Sono esclusi dai limiti dimensionali, ad esempio, l'indice e la sintesi dell'atto oppure le relazioni di notifica o i riferimenti giurisprudenziali riportati nelle note.
Ci sono deroghe ai limiti dimensionali?
Le deroghe ai limiti dimensionali sono contenute all’art. 5 del D.M. ove è stabilito che i limiti in questione possono essere superati “se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti. In tal caso, il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti”.
In questo caso va anche inserita una breve sintesi del contenuto dell'atto.
Quali sono i caratteri che devono essere utilizzati per la redazione degli atti?
Ecco le regole per i caratteri da utilizzare (art. 6):
- Caratteri di dimensioni di 12 punti.
- Interlinea di 1,5.
- Margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri.
Non sono consentite note, salvo che per l'indicazione dei precedenti giurisprudenziali nonché dei riferimenti dottrinari.
Quali sono i criteri che deve seguire il giudice nella redazione degli atti processuali?
Il giudice deve redigere gli atti in modo chiaro e sintetico, secondo quanto stabilito dagli artt. 2 e 6 sullo schema da seguire nella redazione dell’atto e sui caratteri da utilizzare.
Per ciò che concerne le dimensioni degli atti e dei provvedimenti del giudice, queste sono correlate “alla complessità della controversia, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti” (art. 7).
Schemi informatici
Quanto agli schemi informatici, ovvero alle modalità di formazione informatica degli atti da depositare in via telematica, l’art. 8 fa rinvio espresso alle regole già esistenti e che possono essere consultate sull’apposito portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia:https://pst.giustizia.it/PST/it/schede_pratiche.page
Osservatorio permanente
Presso il Ministero della Giustizia è costituito un osservatorio permanente con il compito di verificare la funzionalità dei criteri redazionali e dei limiti dimensionali stabiliti dal decreto nel rispetto del principio di chiarezza e sinteticità degli atti del processo, anche ai fini dell’aggiornamento di tali criteri.