L’esame di maturità si avvicina ed è il momento giusto per cominciare a valutare la possibilità di voler continuare gli studi.
E’ normale sentirsi spaesati e non avere le idee chiare su cosa fare dopo la scuola, ma niente panico! Per sciogliere tutti i dubbi e i timori che in questo momento forse ti stanno assalendo, il mio consiglio è quello di guardarti dentro cercando di capire quali materie ti affascinano oppure per quali tematiche ti senti più portato.
Se nel tuo futuro immagini di plasmare la società difendendo i diritti dei cittadini, oppure sogni di impegnarti attivamente per realizzare un cambiamento sociale lavorando alla promozione della giustizia e dell'uguaglianza, iscriverti alla facoltà di Giurisprudenza potrebbe essere la strada giusta.
Vediamo perchè fare Giurisprudenza e cosa si studia, quale metodo di studio utile adottare, ma anche quali possono essere le strade possibili dopo la laurea.
Le materie che si studiano a Giurisprudenza e i requisiti per iscriversi alla facoltà
La facoltà di Giurisprudenza è una laurea magistrale a ciclo unico, ovvero il cui percorso di studio si svolge in unico blocco di 5 anni.
Questo significa che, a differenza di altri percorsi di laurea, non sarà necessario fare la triennale e poi iscriversi a una magistrale, poiché Giurisprudenza è la fusione di queste.
Ecco la lista dei requisiti per iscriversi a Giurisprudenza:
- il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o analogo titolo conseguito all'estero riconosciuto idoneo;
- una buona padronanza della lingua italiana;
- conoscenze di cultura generale;
- buone capacità espressive;
- attitudini al ragionamento e all'argomentazione.
Tuttavia, mentre il conseguimento della maturità è un requisito formale indispensabile alla compilazione dei documenti necessari a iscriversi all’università, il possesso delle altre conoscenze e attitudini verrà accertato con un test di autovalutazione che non pregiudica l'immatricolazione.
A meno che tu non scelga di frequentare Giurisprudenza iscrivendoti a un’università privata, non c’è un test di ingresso come per Medicina.
Significa che sarà necessario essere in regola con gli esami previsti dall’anno in corso e conseguire gli obblighi formativi aggiuntivi (solitamente si tratta di lezioni aggiuntive oppure partecipazione a seminari e laboratori previsti dalla Facoltà), altrimenti il piano carriera risulterà bloccato e non sarà possibile passare agli esami dell’anno successivo.
Questo però non deve spaventarti, è normale non superare tutti gli esami al primo colpo così come può capitare di andare fuori corso: ognuno ha i propri tempi ed è importante rispettarli!
Usa questa informazione come motivazione per fare del tuo meglio e arrivare alla vetta della corona d’alloro alla fine dei tuoi studi.
Per quanto riguarda le materie studiate durante il corso di laurea in Giurisprudenza, queste possono variare leggermente da un'università all'altra, ma solitamente includono una combinazione di materie fondamentali e opzionali.
A titolo esemplificativo, vediamo quali materie fondamentali si studiano anno per anno a giurisprudenza:
Piano di studi Giurisprudenza | |
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Primo anno | Diritto costituzionale, Filosofia del diritto, Diritto privato, Storia del diritto + insegnamenti a scelta eventuali |
Secondo anno | Diritto commerciale, Diritto dell’Unione europea, Diritto ecclesiastico, Diritto internazionale + insegnamenti a scelta |
Terzo anno | Diritto civile, Diritto del lavoro, Diritto penale, Diritto finanziario e tributario + insegnamenti a scelta eventuali |
Quarto anno | Diritto amministrativo, Diritto processuale civile, Diritto processuale penale + insegnamenti a scelta |
Quinto anno | Diritto processuale amministrativo + insegnamenti a scelta |
Si tratta solo di un’indicazione generica di materie comuni e obbligatorie nel corso di laurea di Giurisprudenza a cui, ciascuna Università, sceglie di aggiungere altri esami a scelta dello studente e che consentiranno di specializzare il proprio percorso. Ne sono un esempio diritto fallimentare, diritto bancaria, diritto sportivo, diritti umani, diritto militare, e così via.
Studiare Giurisprudenza non è difficile come dicono
Giurisprudenza non è una facoltà che deve spaventare, l’importante è affrontare il carico di studio con motivazione e impegno.
Solo dedicando il giusto tempo necessario allo studio sarà possibile raccogliere i frutti di tanti sforzi e sacrifici.
Gli studenti di Giurisprudenza possono esplorare una vasta gamma di argomenti legali e sviluppare una comprensione approfondita del diritto in tutte le sue sfaccettature.
Lo studio del diritto sviluppa abilità cognitive fondamentali come la capacità di analisi critica, il pensiero logico, il ragionamento argomentativo e il problem solving. Queste competenze sono altamente trasferibili e possono essere utilizzate in una vasta gamma di contesti professionali.
Il metodo di studio per Giurisprudenza: ecco quante ore al giorno servono
Sfatiamo un mito che accompagna Giurisprudenza: studiare il diritto non significa imparare a memoria.
Lo studio del diritto richiede un approccio metodico e analitico, una buona memoria sarà certamente utile per comprendere e assimilare i concetti ma non sarà mai il modo per incamerare le nozioni.
Prendere appunti a lezioni, fare domande durante l’orario di ricevimento del docente o degli assistenti, e poi sottolineare, evidenziare e sviluppare delle buone mappe concettuali sono sicuramente necessari.
È fondamentale sviluppare capacità di analisi critica, capacità di ricerca e interpretazione delle fonti normative.
Se ti stai chiedendo quante ore di studio servono ogni giorno, la risposta non è univoca per tutti: dipende dalla materia e anche da quanto tempo hai a disposizione per prepararti all’esame oppure alla prova di metà corso.
In linea di massima, stiamo parlando di 4-6 ore di studio al giorno e che sotto esame possono anche diventare 8-10.
L'85% dei laureati in giurisprudenza trova lavoro
La laurea in Giurisprudenza apre diverse opportunità lavorative in vari settori, si tratta comunque di un percorso molto ambito nel mondo del lavoro.
Tuttavia, è importante comprendere che il settore legale può essere competitivo per cui Il tasso di occupazione dei laureati in Giurisprudenza in Italia può variare nel tempo e dipendere da diversi fattori.
Stando agli ultimi dati raccolti da Almalaurea (risalenti al 2022, le indagini per gli anni successivi sono ancora in corso), circa l’85% dei laureati in Giurisprudenza trova lavoro.
Il 35% svolge la libera professione, il 39% è assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato, il 15% con contratto a tempo determinato e il restante 11% è vincitore di borsa di studio di ricerca oppure altre forme contrattuali.
Inoltre, è importante considerare che il perseguimento di ulteriori specializzazioni, corsi post-laurea, esperienze di stage e networking possono influenzare significativamente le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro per i laureati in Giurisprudenza.
Gli sbocchi lavorativi dopo Giurisprudenza
Le possibilità di carriera per i laureati in Giurisprudenza sono diverse e possono includere sia professioni legali tradizionali che opportunità in settori non legali.
È importante valutare quali settori corrispondono meglio ai propri interessi e alle proprie competenze. Inoltre, è consigliabile cercare stage e opportunità di lavoro durante gli studi per acquisire esperienza pratica e costruire una rete professionale utile per il futuro inserimento lavorativo.
Infatti, durante gli anni di iscrizione all’università, gli studenti possono scegliere di specializzarsi in aree specifiche del diritto attraverso corsi opzionali come diritto del lavoro, diritto delle telecomunicazioni, diritto bancario e finanziario, diritto sanitario, diritto internazionale e dei diritti umani ecc.
La disponibilità di opportunità di lavoro può variare anche geograficamente, con alcune regioni che offrono più opportunità rispetto ad altre.
Molti laureati in Giurisprudenza trovano occupazione come avvocati, magistrati, notai, consulenti legali, giuristi d'impresa, funzionari pubblici e in altre professioni correlate o presso Istituzioni internazionali ed europee.